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Tra giallo, noir e thriller, il libro della giornalista tuderte e dello scrittore toscano è una raccolta di storie scritte intorno a delitti privati commessi da insospettabili borghesi
libro boini

E’ da qualche giorno in libreria il libro “Appuntamento con il delitto in 18 racconti” (Bertoni Editore), una raccolta che porta la firma di Riccardo Benucci e Rita Boini, il primo poeta e scrittore, tra i fondatori del “Club del Giallo”, la seconda tuderte, giornalista e scrittrice, già autrice di numerosi libri di cucina e gastronomia. Ma non solo. Appassionata lettrice di gialli, noir e thriller, la Boini ogni tanto fa incursioni con la penna in questi generi letterari: sul Corriere dell’Umbria ha scritto la serie a puntate “Umbria del giallo e del mistero”, dedicata a fatti di cronaca nera realmente accaduti nella regione tra metà Ottocento e i primi anni del Novecento. Ma anche per TamTam, ormai una ventina di fa, Rita Boini curò una seguitissima pagina nella quale ricostruì alcuni efferati fatti di sangue accaduti tra Todi, Marsciano e Massa Martana.

Torniamo al libro. Si tratta di una raccolta di storie scritta più di 20 anni fa, nata durante gli incontri del Club del giallo. I racconti andati persi e poi ritrovati, sono stati riletti con spirito critico e sottoposti alla domanda, condivisa con l’editore: “Sono ancora attuali?”. La risposta è stata “Sì”, la conferma è arrivata a cose fatte, quando si era in fase di correzione di bozze e sono accaduti un paio di fatti di cronaca che sembrano essere tratti dal libro.

Un lavoro di cui scrive in prefazione lo scrittore e giallista Enrico Luceri: “L’appuntamento è con delitti privati, cioè commessi da insospettabili borghesi, di solito convinti di aver ideato e commesso quello perfetto, e in realtà destinati a essere smascherati dal detective di turno. Investigatori a loro volta tutt’altro che infallibili, distanti da quelle vere e proprie macchine deduttive, rigorose e scientifiche come Sherlock Holmes, ma padri di famiglia, saggi e pazienti, che risolvono misteri con attenzione, intuito e ostinazione. E quando il detective non giunge alla soluzione, ci pensa la Nemesi (cioè un beffardo colpo di scena del destino) a mandare in fumo i piani degli aspiranti criminali. E qualcuno, invece, riesce perfino a farla franca.”

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