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Dalla grotta di Volterra alla casa del "Grande Fratello": il giornalista Alvaro Fiorucci racconta in un libro, a vent'anni di distanza, il sequestro De Megni

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Due omicidi come effetto collaterale delle indagini, una truffa da tre miliardi di lire tentata da tre influenti massoni ai danni del capo della massoneria di  Rito Scozzese e  nonno dell’ostaggio,  tre preti che diventano investigatori, un misterioso nome in codice e una mossa della magistratura che porta al declino l’industria dei sequestri di persona.
Sono questi alcuni degli aspetti poco esplorati dalla cronaca negli anni ‘90 e che ora a quasi venti anni di distanza vengono rivelati e approfonditi nel libro "Un bambino da fare a pezzi" di Alvaro Fiorucci (già autore di un libro di successo sulla vicenda del mostro di Foligno), che l’editore Morlacchi pubblica a novembre.
E’ un’inchiesta giornalistica a freddo costruita attraverso testimonianze, impressioni, documenti processuali che racconta gli eventi inserendoli nel contesto sociale, economico e culturale di una regione e di un paese spettatori di profondi sconvolgimenti nazionali e internazionali: dalla scoperta di “Gladio” al crollo del Muro di Berlino.

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