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Sono 101 gli autobus aggiuntivi a quelli normalmente in servizio con Busitalia, che secondo l’assessore garantiscono il rispetto delle norme anti-covid
autobus

“Rispetto ai 612 autobus che in Umbria sono normalmente messi a disposizione dalle Aziende di trasporto pubblico, l’affiancamento degli altri 101 mezzi aggiuntivi, in gran parte delle piccole imprese private locali normalmente adibiti al trasporto turistico, hanno consentito il regolare collegamento con i vari edifici scolastici relativi alle scuole medie superiori dislocati in tutto il territorio regionale, trasportando oltre 20.000 studenti”. Lo afferma l’assessore regionale ai trasporti, Enrico Melasecche, tracciando il consuntivo di questo periodo di ripresa del trasporto pubblico, soprattutto in seguito alla riapertura della scuole.

“Nel rispetto delle vigenti norme di sicurezza, non si sono verificate grandi criticità, se non in pochi casi del tutto limitati, legate all’orario attuale, ancora provvisorio, delle attività didattiche, specie in uscita, che prevedono la fine delle lezioni contemporaneamente tra le ore 12 e 12.30 (invece che tra le 13 e 13.50) con le conseguenti possibili difficoltà nel gestire numerosi passeggeri in un così breve lasso di tempo. In molti casi è stato possibile superare dette criticità con l’intervento degli autobus aggiuntivi, grazie al continuo monitoraggio dell’intero sistema trasportistico che ha riprogrammato le corse in tempo reale. Il tutto con un maggior costo di circa 3,3 milioni di euro fino alla fine dell’anno, coperto solo al 50% dallo Stato e l’altra metà dalla Regione che, nonostante il carico pesante derivante da una situazione particolarmente difficile sul fronte dei trasporti, sta affrontando al meglio i problemi pregressi e l’emergenza attuale. In questa prima fase di apertura delle scuole dunque continua il lavoro incessante degli uffici regionali e dei vari enti preposti nell’azione di coordinamento delle aziende di trasporto per mettere gli alunni, le famiglie e gli stessi operatori del settore nelle migliori possibili condizioni per avere un servizio di trasporto plasmato sulle reali e spesso mutevoli esigenze dell’utenza.

Le misure anti-covid adottate dalle Aziende in ottemperanza alle disposizioni attuali sono, oltre al riempimento dei mezzi inferiore all’80%, sanificazione e disinfezione quotidiana su tutte le superfici esposte (es. sedili, volante, cabina di guida, mancorrenti, validatori) e nei locali aziendali (es. biglietterie, locali adibiti alla sosta del personale viaggiante, sale di controllo) effettuati su ogni mezzo in servizio da parte di personale addetto con disinfettanti di “presidio medico sanitario”.

“Viene inoltre garantita – prosegue l’assessore Melasecche – la regolare sanificazione e disinfezione degli impianti di condizionamento, installazione a bordo di ogni mezzo di dispenser con gel igienizzante per le mani, dotazione di tutti i mezzi e locali aperti al pubblico di un kit aggiuntivo di soccorso con prodotti specifici utilizzabili in caso di necessità (es. guanti monouso, mascherina e gel disinfettante); realizzazione di specifica segnaletica per informare sulle nuove norme di utilizzo dei servizi richiamando le norme di igiene e sicurezza emanate dalle Autorità, aggiornamento costante del personale sulle indicazioni relative all’emergenza COVID-19 e le novità introdotte dalle Autorità competenti.

Su tutti questi aspetti la Regione ha sempre segnalato immediatamente alle aziende tutte le eventuali criticità che raramente sono pervenute dai sindaci o dagli utenti nel rapporto di convinta collaborazione ribadendo che, nella maniera più assoluta, non possono salire sugli autobus oltre l’80 per cento del massimo trasportabile. Busitalia smentisce categoricamente che possa esserci stato un superamento di quella percentuale e ribadisce che le foto che spesso vengono scattate e diffuse sul Facebook non possono certificare il contrario in quanto, a porte aperte, non è possibile quantificare la uniforme distribuzione interna degli utenti durante la corsa.

Gli autisti hanno ordine categorico di non aprire le portiere di salita quando la capienza dell’80% è raggiunta. L’autobus aggiuntivo che segue il primo normalmente passa dopo pochi minuti quindi non c’è neanche bisogno di raggiungere l’80% sul primo perché spesso i successivi viaggiano semivuoti. Il numero massimo dei viaggiatori che può quindi salire oggi sugli autobus è di 62 e 58, rispettivamente sugli extraurbani da 12,10 e 10,80 metri, e 90 e 74 rispettivamente sugli urbani da 12 e 10,50 metri. Come si può stabilire dall’esterno con una foto in fase di salita – si chiede Melasecche – se i viaggiatori, fra seduti ed autorizzati in piedi, superano i 90 rispetto ai 112 di capienza possibile? Inoltre la stessa Busitalia conferma dal punto di vista tecnico che i 101 autobus in più sono sufficienti a gestire la situazione odierna. Sarebbe quanto mai opportuno che i sindaci dialoghino con Busitalia in modo aperto perché lavoriamo tutti per dare il servizio migliore possibile”. 

“Si comprendono le preoccupazioni delle famiglie per gli studenti che utilizzano il trasporto pubblico ma si ricorda che anche i passeggeri debbono fare la propria parte – prosegue l’assessore Melasecche -. L’allegato 15 del DPCM del 7 settembre 2020 recita: “la responsabilità individuale di tutti gli utenti dei servizi di trasporto pubblico rimane un punto essenziale per garantire il distanziamento interpersonale o comunque per la tenuta di comportamenti corretti anche nei casi in cui sia consentita la deroga al distanziamento di un metro sulla base di specifiche prescrizioni, l’attuazione di corrette misure igieniche, nonché per prevenire comportamenti che possono aumentare il rischio di contagio e quindi il rispetto delle norme di comportamento è affidato al senso di responsabilità individuale di ciascun viaggiatore, pur sotto il controllo degli operatori di viaggio.

Busitalia ricorda inoltre che la necessaria adozione degli orari definitivi da parte degli Istituti porterà a risolvere in maniera conclusiva tali situazioni. Per quanto riguarda i controlli anche sugli eventuali assembramenti a terra, i sindaci, lo ribadiamo, che sono anche titolari dei contratti diretti con le aziende di trasporto, debbono effettuare le verifiche di competenza, segnalando nel caso gli eventuali problemi a Busitalia e alla Regione che continua ad assicurare compiti di coordinamento generale. Nel caso in cui il Governo dovesse ridurre la percentuale di riempimento – sottolinea Melasecche – verrà rivisto il piano generale per adattarlo alla normativa in evoluzione. Quanto poi alle strumentalizzazioni di ex presidenti di regione che pubblicano sui propri profili social foto ambigue ed i comunicati stampa precongressuali di candidati di quel partito preferisco neanche rispondere perché la situazione drammatica in cui ci hanno lasciato il settore dei trasporti consiglierebbe prudenza. Mai nella storia dell’Umbria si era verificata una situazione analoga a quella attuale. Occorre quindi senso di responsabilità e volontà di collaborazione fra Enti Locali – conclude l’assessore – perché le istituzioni e la soluzione dei problemi dei cittadini vengono prima della politica di circolo”. 

 

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