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L'esposizione, una delle più importanti al mondo, è un altro segnale di ripartenza del comparto viti-vinicolo regionale
MUVIT Museo del Vino, Fondazione Lungarotti, Torgiano - Torchio detto di Catone, XVII-XVIII secolo

Lungarotti fa rima con vino, in Umbria, in Italia, nel mondo. Osservare quel che mette in campo il Gruppo di Torgiano è indicativo per capire come si sta muovendo il settore dopo la pandemia. E i Lungarotti hanno deciso di puntare ancora sul binomio enoturismo-cultura per accelerare la fase di ripartenza.
Il primo ad uscire dal lockdown è stato il Muvit (Museo del Vino di Torgiano) riaperto sabato 20 giugno. “Circa 3.500 reperti dislocati in venti sale, il Muvit della Fondazione Lungarotti – si legge in una nota – racconta 5mila anni di storia della viticoltura mediterranea e del vino tra mito, alimento, medicamento, socialità e amore attraverso percorsi tematici che spaziano dalle attrezzature alle anfore, dalle ceramiche alle raccolte archeologiche, editoriali e opere artistiche dall’antichità ai giorni nostri”. Tra le novità, le audioguide virtuali scaricabili su smartphone tramite connessione a un QR Code disponibile in ogni sala.

Si tratta di una delle esposizioni tematiche più importanti al mondo, tanto da essere stata segnalata come tale dal New York Times e da altre autorevoli testate internazionali. Il Museo, pur legato alla famiglia Lungarotti, è stato pensato dai suoi fondatori per essere uno strumento-volano per tutto il comparto viti-vinicolo regionale.
“La riapertura del Muvit è un segnale importante per Torgiano e l’Umbria ma anche per la ripartenza del nostro Paese dopo l’emergenza sanitaria – commenta Maria Grazia Marchetti Lungarotti, direttore della Fondazione. Oggi più che mai, la cultura rappresenta una leva, anche economica, per il territorio. Nella nostra regione, ogni euro speso in questo settore genera oltre il doppio in termini di indotto”.

Inaugurato nel 1974 per volontà di Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, il Muvit completa l’offerta enoturistica del brand umbro conosciuto in tutto il mondo per il suo Rubesco e antesignano in Italia dell’abbinamento turismo-vino. E sarà l’“Experience”, anche in chiave temporary, la parola d’ordine della proposta Lungarotti per le vacanze estive 2020, con pic-nic in vigna o immersi nella natura, tour virtuali alle cantine di Torgiano e Montefalco, visite guidate nei vigneti e degustazioni. E per i turisti siano essi di prossimità, italiani o stranieri, non manca l’ospitalità con l’agriturismo Poggio alle Vigne: 10 appartamenti autonomi e 1 studio indipendente tra i vigneti del Rubesco.

Apertura Muvit:
in tutti i weekend a partire da sabato 20 e domenica 21 giugno, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
Il Museo dell’Olivo e dell’Olio (Moo) apre solo su prenotazione.

 

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