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Fondazione Palazzo della Cultura di Latina - scritto e diretto da Daniele Prato con Francesco Montanari
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Il pigiama è il risultato dei miei scritti notturni e diurni, di documenti senza titolo o senza finale, di e-mail spedite e poi salvate, di appunti lasciati su un pezzo di carta, sotto qualche numero di telefono. Il pigiama sono Io, Io quando sono lasciato da una donna, è quello che ho pensato in quei momenti e quello che ho inventato per non pensarci più… Il pigiama è una commedia che vuole raccontare in toni divertenti, e non solo, il vago senso di vuoto che si vive quando qualcuno che ami ha deciso di non far più parte della tua vita. Ho immaginato che questo vago senso di vuoto potesse essere rappresentato da un uomo in pigiama che se ne sta sdraiato sul divano di casa sua. Un uomo in pigiama, sdraiato sul divano, che parla. Come se pensasse ad alta voce. Le sue frasi somigliano a un flusso di coscienza un po’ sghembo, a una lunga seduta di autoanalisi. I suoi pensieri si affollano, si confondono, rallentano e poiscendono giù in picchiata. Le sue parole volano leggere come farfalle e un attimo dopo diventano pesanti, violente come un temporale. Colpa di Elisa, la fidanzata ce lo ha lasciato. L’uomo, il pigiama, corre senza andare da nessuna parte, combatte contro quello che sente bruciare dentro, contro quello che gli batte in testa, contro la solitudine, contro il vuoto e la tristezza che porta con sé.  E così, quasi inconsapevolmente, comincia a guardare le cose in modo diverso e mentre si dibatte, affiora inaspettato un senso di consapevolezza, un equilibrio inedito, sorprendente che, in qualche modo, lo fa sentire meglio… un po’ meglio. Ma forse è ancora presto per togliere il pigiama e alzarsi dal divano, forse non è ancora arrivata l’ora di uscire. Il ricordo di Elisa è ancora troppo nitido, fa ancora troppo male. Ci vuole tempo per cose come questa, ci vuole un viaggio, musica nuova, scarpe nuove e il ricordo di Elisa, piano, svanirà, o si trasformerà inqualcos’altro, magari diventerà un pensiero accennato, magari sarà persino piacevole, chissà… Ora però è ancora troppo presto. Ci vuole un po’ di tempo, un po’ di calma. Ma del resto, si sa, solo gli stupidi si muovono veloci.

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