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L'inchiesta della  Procura ternana ha toccato il gruppo industriale più grande del mondo, nel settore, che è subito partito al contrattacco; velate pressioni dei sindacati perchè l'inchiesta non provochi rallentamenti o blocco delle produzioni.
fornace
L’inchiesta della magistratura di Terni sull’ illecito smaltimento di rifiuti speciali coinvolge il più grande produttore mondiale di laterizi e numero due in Europa per i sistemi di copertura.
Nato nel 1819, Wienerberger, la cui sede centrale è a Vienna in Austria (in Italia è presente con quattro stabilimenti con la sede a Mordano in provincia di Bologna), è un gruppo internazionale quotato in borsa e leader mondiale nella produzione di materiali per l’edilizia con un fatturato di oltre 2,477 miliardi di euro l’anno. E’ attualmente presente, con oltre 245 stabilimenti, in 26 nazioni di tre continenti: Europa, America e Asia.
E’ chiaro quindi che una qualsiasi falla in questo grande impero va subito turata, perché potrebbe pregiudicare il tutto.
Per questo è ovvio che la società si sia premurata di diffondere un comunicato con cui dichiara che «L’attività industriale della società Wienerberger, leader nel settore dei laterizi, è caratterizzata da un ciclo di produzione che non ha mai presentato alcuna anomalia». Nel comunicato si ricorda che «Wienerberger produce laterizi connaturati da eccellenti standard qualitativi generando un prodotto caratterizzato da affidabilità e sicurezza. La società ha ottemperato ai controlli prescritti dalle norme in vigore e nessun danno alla salute può derivare dalla attività industriale svolta.
È in possesso di tutte le autorizzazione previste a tutela dell’ambiente che danno vita ad un prodotto innocuo per la collettività». La Wienerberger precisa anche che «investe ingenti risorse per lo studio e la successiva elaborazione di prodotti cosiddetti Bio in piena sintonia con gli orientamenti europei».
Ieri i sindacati avevano espresso preoccupazioni per il fatto che gli sviluppi di questa inchiesta potrebbero mettere a rischio anche posti di lavoro.
La dichiarazione della Wienerberger, pertanto, sembra confermare che l’indagine ternana sia indirizzata al versante dell’impiego di rifiuti per la miscelazione con le argille nel processo di produzione di laterizi, anziché al loro utilizzo come combustibile per la fornace. C’è da ricordare peraltro che una delle accuse mosse dalla procura nel corso delle prime indagini riguardava proprio certificati di laboratorio falsi.

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