Forse è stato individuato il movente della strage nel campo nomadi di Balanzano dei giorni scorsi: sarebbero gioielli e preziosi per qualche decina di migliaia di euro.
La polizia li ha trovati i qualche giorno fa nel camper del rom fuggiasco all’alba del 3 maggio scorso fermato dalla polizia stradale al casello di Montecchio. L’uomo è in carcere per tentato omicidio mentre il suo fratello minore, 23 anni, arrestato qualche ora dopo mentre si nascondeva fra i boschi di Arzignano, è accusato di strage per aver investito e ucciso due persone e averne ferita una terza al volante del suo camper.
Il tesoretto era ben celato nel mezzo e la scoperta dei preziosi potrebbe portare ad una rivisitazione decisiva delle motivazioni della furibonda lite scoppiata fra i rom dopo una cena in cui tutti avevano bevuto molto .
L’ipotesi investigativa è che quegli ori possano essere stati rubati alla famiglia “amica” dai due durante la cena. Una volta che le vittime si erano accorte del furto sarebbe scoppiata la baruffa finita in tragedia. Prima i coltelli, con i quali una delle vittime era stato ferito, poi l’investimento della donna incinta rimasta ferita, del marito deceduto all’ospedale e del nipote morto sul colpo.
Le parole dette dall’accusato della strage dopo l’arresto cercavano di accreditare un incidente: fuga dal campo rom perché temeva di essere ferito e mentre guidava il mezzo gli si erano parate davanti le tre persone che ha investito. Poi il giovane si è chiuso nel silenzio e sta agli inquirenti cercare di comprendere da dove arrivino le collane, gli anelli, i braccialetti e i pendenti trovati all’interno del camper.
Ma sarà una impresa difficile perché le testimonianze non abbondano.
Ove i preziosi siano di provenienza furtiva la speranza è che si faccia avanti qualcuno dei tanti che ha avuto visite indesiderate in casa.
Ma al momento quelle sulla provenienza sono solo congetture da accertare.
- Redazione
- 17 Maggio 2009
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