È stata caratterizzata dalla deposizione delle amiche inglesi di Meredith Kercher l’udienza del processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox per l’omicidio della studentessa inglese. In aula erano presenti entrambi gli imputati.
Al padre di Amanda, Curt, sembra che “il processo stia perdendo pezzi importanti per l’accusa”.
L’udienza si è aperta con la testimonianza di Robin Carmel Butterworth, che ha descritto i rapporti con Mez e tra questa ed Amanda che “sembrava non mostrare emozioni” in questura nelle ore immediatamente successive alla scoperta dell’omicidio di Meredith Kercher.
“‘L’ho trovata io disse”ha riferito la studentessa inglese nella sua testimonianza davanti alla Corte d’assise di Perugia sostenendo che l’americana le era apparsa come “orgogliosa” di questo. Insieme alla Butterwort e ad altre due amiche Mez trascorse le ultime ore prima di essere uccisa.
Ai giudici perugini la testimone ha parlato delle ore passate negli uffici della polizia il 2 novembre del 2007. “Tutti noi piangevamo – ha detto – ma non vidi Amanda farlo. Ricordo anche Raffaele Sollecito. Raccontava di avere cercato di buttare giù la porta (della camera dove venne trovata Meredith – ndr) con un calcio.
Raffaele e Amanda si baciavano, si mostravano affetto. Amanda rise”.
Riguardo al ritrovamento del corpo la giovane ha sostenuto che secondo la Knox era “nell’armadio, con sopra una coperta”. “La sentii dire – ha proseguito – ‘l’ho trovata io, poteva essere successo a me e che era morta dissanguata”.
Nel corso della sua deposizione la Butterwort ha escluso di avere visto insieme Meredith e Rudy Guede (già condannato a 30 anni per il delitto) la notte di Halloween, quella precedente all’omicidio, anche se ha spiegato di non essere sempre rimasta con lei.
“Sono innocente e ho fiducia che tutto si sistemerà”: lo ha detto Amanda Knox, nel corso del processo a suo carico per l’omicidio di Meredith Kercher, prendendo la parola per una breve dichiarazione spontanea. La studentessa di Seattle ha parlato in italiano, seppure con qualche incertezza. Ha fatto riferimento alla deposizione della prima amica inglese di Mez, che aveva parlato di un beautycase della stessa Knox con all’interno anche un vibratore. “uno scherzo fatto da una mia amica prima del mio arrivo in Italia, è un ‘coniglio’ di piccole dimensioni”.
I difensori di Guede hanno messo in evidenza che le amiche di Metz potrebbero non avere notato un eventuale incontro tra Meredith Kercher e Rudy Guede alla festa della notte di Halloween precedente l’omicidio. “Per loro stessa ammissione davanti al Pm – hanno sostenuto i legali – le ragazze inglesi dissero che quella stessa sera fino a notte avevano bevuto parecchio. Per tale ragione è ragionevole pensare che in un locale piccolo come il Domus con tutta la calca di gente presente possono non aver fatto caso al fatto che Meredith ha parlato con Rudy” che ha sostenuto di avere incontrato Meredith alla festa di Halloween per darsi appuntamento per la sera successiva.
Sophie Purton, una delle amiche più care di Meredith Kercher testimoniando ha parlato dei rapporti tra Meredith e Amanda: “buoni all’inizio ma c’ erano cose che infastidivano Mez, però nessuna discussione”. Poi delle ore trascorse in questura subito dopo il ritrovamento del corpo della giovane inglese. Sophie ha rivelato di avere chiesto alla Knox informazioni sulla morte della giovane. “Mi rispose – ha detto – ‘cosa vuoi sapere?. Io so tutto”. Ha quindi affermato che Amanda le disse di non avere visto la stanza del delitto ma di avere appreso alcuni particolari da Filomena, una delle coinquiline italiane. “Spiegò poi – ha aggiunto – che Meredith era stata trovata in un armadio e si vedeva solo un piede che penzolava fuori. Disse che le era stata tagliata la gol.
Anche Sophie ha riferito che Meredith non le parlò mai di Rudy Guede, mentre le parlò del fidanzato italiano.
Riguardo al momento in cui si lasciarono la sera del primo novembre per tornare ciascuno alla propria abitazione, la Purton ha spiegato che Meredith le disse di essere “stanca” e di avere “dedotto non avesse alcun appuntamento”.