Sulla vertenza dei lavoratori della Perugina sembra profilarsi una schiarita. Nel corso dell’incontro di ieri, tra sindacati e rappresentanti aziendali della Nestlè, si è giunti ad un quasi accordo sulla base dell’ultima proposta dell’azienda. Nestlè infatti è arrivata all’incontro con numeri ben diversi da quelli finora prospettati cioè i 364 esuberi di lavoratori dello stabilimento di San Sisto.
Se tutte le caselle dell’offerta andassero al loro posto, gli esuberi complessivi si ridurrebbero a circa 70 con la possibilità di ulteriori riduzioni, facendo leva sui prepensionamenti previsti dal Governo.
La situazione, alla luce della nuova offerta, sarebbe dunque la seguente: circa 50 addetti avrebbero accettato l’uscita incentivata; 200 lavoratori dovrebbero accettare un contratto part-time (150 lavoratori al 50% e 50 al 75%); 80 addetti beneficerebbero di ricollocazione in altre aziende del territorio; i rimanenti, come detto, potrebbero beneficiare dei prepensionamenti.
Certamente i part-time incidono molto sulla proposta avanzata, ma è sempre un grosso passo avanti rispetto alle prospettive iniziali. I sindacati si sono dichiarati moderatamente soddisfatti, ma restano dubbiosi sulle modalità del part-time e sulla reale possibilità di ricollocazione in altre aziende della regione.
Nella giornata di ieri è arrivata la notizia della vendita di Nestlè dei propri asset del cioccolato negli Stati Uniti, alla Ferrero.