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Messe insieme le varie industrie che si occupano nella regione del volo in regione: potrebbero anche costruire totalmente un aereo

L’industria aeronautica ha avuto una gloriosa tradizione in Umbria: l’Aermacchi di Foligno e la Sai di Passignano sul Trasimeno.
Una tradizione che si rinnova con la costituzione del “Polo aeronautico dell’ Umbria”, che interessa un comparto che nella regione conta una trentina di aziende, con 2.500 dipendenti ed un fatturato di 450 milioni di euro derivante in gran parte dalle esportazioni.
Ne fanno parte attualmente sei aziende, Era Electronics di Torgiano, Fucine Umbre e Garofoli di Terni, ed Ncm, Oma ed Umbra Cuscinetti di Foligno, di dimensioni diverse ma che già operano a livello internazionale nella fornitura di componenti nel settore aeronautico ed aerospaziale.

Il “Polo” si propone di stimolare le imprese associate a mettere in atto meccanismi di integrazione operativa nelle diverse funzioni aziendali, di facilitare le aggregazioni di scopo ed i collegamenti con imprese di altre regioni e Paesi, di favorire ed organizzare la partecipazione a programmi comunitari o nazionali, la ricerca e l’innovazione nel settore aerospaziale, la formazione e l’aggiornamento di quadri e personale, la partecipazione a manifestazioni ed incontri internazionali.
Una esperienza singolare, unica in Italia, che vede ‘medio-imprese’ che si uniscono per cimentarsi sui mercati globali, senza potere contare – ha detto la Lorenzetti – su “mamma Finmeccanica”, come invece avvenuto per Piemonte, Campania e Puglia, le cui aziende, con il supporto proprio di Finmeccanica, hanno dato vita nel settembre scorso ad un loro “distretto aerospaziale”.

Il vicepresidente del “Polo” Valter Baldaccini (Umbra Cuscinetti) ha rivolto un appello ad istituzioni locali ed al governo a sostenere iniziative come queste di «aziende che investono e rischiano”, sottolineando che ormai “da soli non si può fare più niente”.
Giovanni Tonti (Oma) ha definito il progetto una “opportunità per le piccole aziende per presentarsi sul mercato” mentre Renato Cesca (Ncm) ha detto che lavorando insieme in Umbria ci sono risorse e tecnologie “per fare un intero aere” e non singole componenti come avviene ora.
A questo proposito Giuseppe Persampieri (Era Electronics) ha evidenziato che proprio “facendo squadra” si possono portare in Umbria “commesse importanti” ed offrire sul mercato internazionale “sistemi” anzichè singole «componentì.

Secondo il presidente regionale degli industriali Umbro Bernardini il “polo” va nella direzione giusta che può essere riassunta nel lavorare molto e lavorare insieme.
“Il metodo è quello migliore – ha detto – non è un caso se il settore della meccanica aeronautica, innovativo per definizione, è arrivato per primo nel concretizzare questa iniziativa che consente di mettere a sistema le preziose risorse di ciascuna azienda. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, diventa ancora più importante coltivare una metodologia di lavoro che preveda una collaborazione costante tra aziende, enti e istituzioni. Ci auguriamo – ha concluso – che anche altri settori intraprendano lo stesso cammino”.

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