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La raccolta delle adesioni è a sostegno di un disegno di legge presentato in Parlamento, per impedire di entrare nelle proprietà private
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Gli “anti caccia” tornano alla carica. Un disegno di legge al Senato e 100 mila firme raccolte in sostegno dalle associazioni animaliste Enpa, Lac, Lav e Oipa riaprono il dibattito sul libero accesso ai terreni privati  da parte dei cacciatori.
L’iniziativa legislativa si propone di abrogare l’art. 842 del C.C., come già in passato alcuni referendum promossi da Radicali e Verdi che però non raggiunsero mai il quorum dei voti validi (in particolare quello del 1990, nel quale si espressero a favore dell’abolizione ben 18 milioni di italiani).
Secondo i promotori dell’iniziativa la norma è ”un’anomalia tutta italiana, un’ingiustizia sociale che introduce il concetto di ‘due pesi-due misure’ privilegiando smaccatamente una categoria di cittadini, i cacciatori, sollevandoli dall’incombenza di rispettare le altrui proprietà”.
”Sarà difficile riuscire a portare in discussione questo ddl – ha detto la senatrice Donatella Poretti – ma di positivo c’è che oggi con quest’iniziativa si può ricominciare a parlare di caccia e della sua utilità, secondo noi pari a zero, nel 2008″.

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