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Le temperature effettive ai poli dal 1900 ad oggi corrispondono a quelle elaborate dai computers basati sulla teoria della responsabilità umana

Uno studio di ricercatori della University of East Anglia pubblicato sulla rivista Nature Geooscience, dimostra ciò che la grande maggioranza degli scienziati vanno sostenendo: sono le attività umane con l’emissione di gas serra la causa diretta del riscaldamento delle regioni polari. Non ci sono più dubbi o scuse pretestuose
Confrontando le variazioni di temperatura registrate nel tempo ai Poli con i risultati delle simulazioni di quattro modelli climatici che tengono conto o meno dell’attività antropica, i ricercatori hanno dimostrato per la prima volta che le variazioni di temperatura delle regioni polari non sono dovute a variazioni naturali del clima ma sono direttamente attribuibili all’azione dell’uomo.

Gli esperti hanno prima raccolto i dati reali dell’aumento della temperatura nelle regioni polari dal 1900 ad oggi. Poi hanno confrontato questi dati con i risultati di quattro modelli climatici che rispecchiano altrettante diverse modalità di cambiamento climatico.
Alcuni di questi modelli considerano tra anche il contributo umano dato dalle emissioni di gas serra, gli altri invece non ne tengono conto come parametro di variabilità.
Ebbene è emerso che solo il modello che include la ‘mano dell’uomo’ tra i fattori che determinano il cambiamento climatico produce dei risultati comparabili ai dati reali delle temperature registrate da oltre un secolo a questa parte ai Poli.
E’ chiaro quindi che è l’uomo, con le sue attività inquinanti, ad aver fatto salire le temperature in queste regioni.

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