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Nella discussione in Seconda Commissione regionale sulla legislazione turistica regionale, è stata sottolineata la necessità di azioni di comunicazione e promozione per ricollocare nuovamente l'Umbria come destinazione turistica
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Audizione, ieri mattina in Seconda Commissione, di alcune associazioni di categoria e soggetti interessati al disegno di legge della Giunta regionale sulla legislazione turistica regionale (Testo unico). Gli interventi si sono basati, quasi esclusivamente, sulla difficilissima situazione che stanno vivendo le strutture turistiche regionali dopo gli ultimi eventi sismici. È stato chiesto il riconoscimento del danno indiretto come fu predisposto dopo il sisma del 1997. Sottolineata la necessità di azioni di comunicazione e promozione per ricollocare nuovamente l’Umbria come destinazione turistica. La richiesta unanime del riconoscimento dei danni indiretti è stata condivisa dalla Commissione.
Le conseguenze degli ultimi eventi sismici sono state catastrofiche per commercio, turismo e servizi. Per questo chiediamo il riconoscimento del danno indiretto come fu predisposto dopo il sisma del 1997. Sono necessarie azioni di comunicazione e promozione per ricollocare nuovamente l’Umbria come destinazione turistica. Auspicabile la messa a punto di una cabina di regia per gestire la situazione”. È quanto emerso stamani, in Seconda Commissione, presieduta da Eros Brega, dall’audizione di alcune associazioni di categoria e soggetti interessati al disegno di legge della Giunta regionale sulla legislazione turistica regionale.

Gli interventi si sono basati, quasi esclusivamente, sulla difficilissima situazione che stanno vivendo le strutture turistiche regionali, iniziata con il sisma dello scorso 24 agosto di Amatrice e proseguita poi con gli altri eventi sismici di ottobre che hanno interessato direttamente la Valnerina e quindi l’Umbria.  La richiesta del riconoscimento dei danni indiretti, rimarcata da tutti gli intervenuti, è stata condivisa dalla stessa Commissione, con il presidente Brega che, in conclusione dell’incontro, ha assicurato il “massimo sforzo” per valutare ed approfondire tutte le proposte emerse: “Lo faremo – ha detto – in completa sinergia e collaborazione con la Giunta regionale. All’Umbria, alla luce delle conseguenze prodotte dal terremoto, serve un provvedimento che possa salvaguardare i danni indiretti prodotti alle imprese del settore. Dobbiamo puntare dunque ad avere una legge speciale per far ripartire l’Umbria dal punto di vista turistico, motore insostituibile dell’economia regionale”. La Commissione si è impegnata ad approfondire ulteriormente la questione prevedendo, se necessario, nuove audizioni.

“In tempi non sospetti – ha detto Giorgio Mencaroni, Presidente Confcommercio Umbria – Confcommercio e Federalberghi hanno presentato documenti alla Regione per far presente che la ripartenza, dopo gli ultimi eventi sismici, sarà molto più difficile e complessa di quella del 1997. In primo luogo perché allora non c’erano i social media diffusi, oggi presenti e pregnanti, che portano ad una psicosi che riguarda soggetti privati, ma anche organizzati come bus operator, tour operator o altro nello scegliere la nostra regione. Vengono lanciate notizie allarmistiche che riguardano ormai l’Umbria nella sua interezza. Oggi, come fece nel 1998, la Regione prenda a cuore la situazione riconoscendo il danno indiretto per il commercio, il turismo ed i servizi. Il sisma di ottobre è stato devastante, portando all’azzeramento delle prenotazioni sul territorio per tutto il periodo natalizio. Molti sono gli alberghi chiusi a causa dell’impossibilità per gli imprenditori di sopportare i costi. Un dato che deve far riflettere è anche il meno 30-40 per cento registrato dai distributori di carburante. Alla luce di un Pil procapite in calo, il turismo può rappresentare una valvola importante che merita la massima attenzione ed un lavoro unitario. È importante parlare dei danni indiretti come ha già fatto la presidente Marini e su questo vanno tracciate linee comuni. Sono necessarie azioni di comunicazione per far apparire nuovamente l’Umbria come destinazione. E questo stiamo già facendo come gruppo di albergatori. In Umbria vanno riportati grandi eventi. Bisogna informare il mondo dell’impresa che per la convegnistica l’Umbria non è tutta terremotata. Stiamo attualmente analizzando il danno indiretto rispetto al settore ricettivo. Il riconoscimento dei danni indiretti deve rappresentare un obiettivo preciso. Non vogliamo vivere di assistenzialismo, ma tutto questo serve per poter continuare a lavorare mantenendo in piedi le strutture ed i livelli occupazionali”.

Per Daniele Stellati (Confcommercio) “la Regione, in fatto di comunicazione, deve fare la sua parte. Sono troppi i danni di immagine causati dai mass media. È necessario definire in maniera circostanziata i danni e non creare ulteriore allarmismo. Servirebbe una cabina di regia per gestire la situazione”.
Sul tema dell’abusivismo e del sommerso si concentra Rolando Fioriti (Confcommercio-Federalberghi): “Un elemento trasversale nel testo è rappresentato dal tema dell’abusivismo e del sommerso nel turismo. Ci sono ormai ovunque realtà, anche numericamente importanti, che non riescono ad essere definite e quindi censite. Da un nostro studio emerge una fotografia preoccupante: in Umbria sono oltre 15mila i posti letto non censiti. Spesso, sotto un unico marchio se ne nascondono in centinaia. Il testo di legge prova timidamente a far emergere questa realtà, ma mancano ancora le condizioni per definire in modo preciso alcune tipologie”.

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