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Anche sul fronte della creazione di nuove aziende, da un anno all'altro, nella regione si è passati da tassi "cinesi" a valori molto più bassi

Le imprese registrate alla Camera di Commercio di Perugia al 30 settembre 2008 sono 73.255, in lieve aumento (+0,5%) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, ma la situazione sta peggiorando rapidamente e presto potrebbe innestarsi anche un’inversione di tendenza.
Infatti, già per il III trimestre 2008, sono nate (924) meno imprese rispetto al 2007 (-0,2%), quando in quell’anno rispetto al 2006 c’era stato un boom e le iscrizioni fecero segnare un +10,9%.
Il fenomeno più preoccupante è che le cessazioni invece hanno toccato la soglia di 699 unità (si arriva a 762 comprendendo le cessazioni d’ufficio) e qui la forbice rispetto ad un anno fa si è ulteriormente ampliata, passando da un aumento dal 5% della mortalità registrato nel 3° trimestre 2007 ad oltre il 15% del III trimestre 2008.
L’incremento delle cessazioni evidenzia le difficoltà di alcune imprese, soprattutto quelle di più piccole dimensioni, che stentano a stare su un mercato in cui appaiono sempre più evidenti i segni della recessione.
I settori che nel terzo trimestre 2008 hanno fatto registrare i maggiori incrementi di imprese attive (considerando soltanto i comparti più numerosi, quelli la cui consistenza supera le 1.000 unità) sono le attività immobiliari, informatica e ricerca (+5%), le costruzioni (+2,2%), l’intermediazione monetaria e finanziaria (+1,3%) e gli alberghi e ristoranti (+1,1%).
In difficoltà appaiono invece i trasporti e le comunicazioni (-3,6%), l’agricoltura (-0,9%), le attività manifatturiere (-0,3%).
Per quanto riguarda la forma giuridica delle imprese operanti in provincia di Perugia, nel III trimestre 2008 il 56,4% del totale è costituito da ditte individuali, il 24,4% da società di persone, il 16,5% da società di capitali e il 2,7% da altre forme societarie.

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