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Lo studio, promosso dalla Provincia di Perugia su un campione di 8.580 allievi delle classi 1° e 3° delle scuole superiori, ha permesso di tracciare tre differenti profili di ragazzi in età d'istruzione

La dispersione scolastica è l’oggetto di uno studio sperimentale, voluto dall’assessorato alla formazione e lavoro della Provincia di Perugia, dalla Fondazione Iard e dall’USR per l’Umbria, per conoscere e combattere il fenomeno e i cui dati sono stati presentati oggi.
Riassumendo quanto emerso dallo studio si può affermare che in Umbria è soddisfacente il livello di qualità dell’istruzione e che la regione è molto virtuosa nel campo della qualità dei servizi legati all’istruzione. La dispersione scolastica in Umbria si attesta a livelli bassi ma è compito della istituzione pubblica farsi carico della situazione dove si evidenzia anche il più piccolo disagio sociale e culturale.
L’obiettivo del progetto è quello rilevare i comportamenti di disagio cercando di fornire percorsi di orientamento rispondenti al fabbisogno individuale mirato alla prevenzione dei fenomeni dispersione scolastica.

Nell’anno scolastico 2007/2008 è stato attivato sul territorio della Provincia di Perugia un ampio lavoro di ricerca su un campione di 8.580 studenti delle classi 1° e 3° delle scuole superiori (su un totale di 11.764. Sono stati individuati alcuni indici di misurazione dell’entità e delle caratteristiche del “rischio di dispersione scolastica”: la prefigurazione futura del percorso scolastico, l’autovalutazione della soddisfazione scolastica, la percezione del rendimento scolastico, l’autorappresentazione di “Sé” come studente, la presenza di atteggiamenti trasgressivi.
A seguito della rilevazione condotta sono stati tracciati tre profili differenti di soggetti: quello dello studente “non a rischio”, che nell’anno a venire si prefigura un futuro nel sistema scuola; quello dello studente “a rischio di abbandono” che non riesce a trovare motivazioni nell’attuale percorso di studi: quest’ultimo costituisce l’area più a rischio dispersione, che equivale ad una percentuale pari al 3,8% dell’intero campione; infine quello dello studente a “rischio di dispersione sommersa” pari al 9,7% del totale della popolazione indagata.

“Questo progetto sperimentale sulla dispersione scolastica – ha spiegato Giuliano Granocchia, assessore alla formazione della Provincia di Perugia – si è rilevato molto importante anche se ha presentato dei punti di debolezza che insieme cercheremo di migliorare. Intanto comunico che la Provincia ha deciso di mettere a disposizione anche per il futuro risorse per continuare a studiare la dispersione scolastica in maniera costante e non più sperimentale”.

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