I carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro hanno denunciato 148 persone, tra cui lavoratori agricoli, imprenditori del settore, 1 consulente del lavoro e 2 funzionari, per una truffa ai danni dello Stato e dell’Inps.
Dopo due anni di indagini, l’Arma ha infatti scoperto 400 mila euro di indebite percezioni assistenziali fatte a lavoratori stranieri, dipendenti in varie aziende agricole della provincia di Perugia. La frode era legata alla percezione delle indennità di disoccupazione e di assegni familiari pur non avendone il diritto.
L’operazione denominata ”Sift out” è stata illustrata dal direttore dell’ispettorato del lavoro di Perugia Giancarlo De Recchi e dal comandante del nucleo carabinieri presso la stessa direzione, Angelo Borsellini. Migliaia sono state le posizioni Inps passate al setaccio agli uomini dei carabinieri, relativi agli anni 2001-2005 riferite a dipendenze periferiche di Spoleto, Foligno, Città di Castello e Todi.
Decine e decine sono state le persone sentite a verbale, con riscontro delle erogazioni con documentazione presenti nelle varie aziende agricole del territorio.
Le aziende coinvolte sono state 32, con relativi imprenditori: 148 gli indagati, 113 i lavoratori denunciati tutti extracomunitari, 37 della Macedonia, 3 della Repubblica Ceca, 7 della Romania, 3 del Marocco, 10 della Polonia, 4 dell’Albania, 3 della Bulgaria, 1 ciascuno della Serbia e Lituania, 3 dell’ex Jugoslavia e 3 della Moldavia, 1 dell’Ungheria.
I comuni interessati ai controlli sono stati 18; 6.630 le pratiche Inps di erogazione di prestazioni assistenziali esaminate, 15 mila i documenti acquisiti durante le indagini.
Nell’ambito delle indagini del Nucleo Ispettorato del lavoro dei CC è stato deferito all’Autorità giudiziaria un consulente del lavoro ritenuto responsabile di contraffazione di documenti e 2 funzionari del Centro per l’Impiego.