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Problemi economici, peso delle confezioni e, da ultimo, allarmi sui contenitori di plastica fanno tornare alle abitudini di una volta

E’ in costante crescita il numero dei consumatori che bevono acqua del rubinetto. Lo dice una ricerca condotta da Cra per Aqua Italia, l’associazione federata ad Anima (Federazione Nazionale delle Associazioni dell’Industria Meccanica Varia e Affine) che raggruppa le aziende leader nel settore del trattamento dell’acqua.
In particolare, secondo il sondaggio, la percentuale dei consumatori che scelgono di bere acqua dal rubinetto è pari al 40% del totale, contro il 30% registrato nel 2006.
Un cambio di abitudini testimoniato anche dal fatto che il 70% della popolazione italiana ha bevuto acqua del rubinetto anche saltuariamente nell’ultimo anno.

La scelta degli italiani di bere abitualmente acqua del rubinetto è dovuta a varie motivazioni. Innanzitutto il risparmio economico: l’acquisto di casse di minerale pesa nei bilanci delle famiglie.
In secondo luogo, dice la ricerca, qualità e sicurezza dell’acqua di rubinetto sono garantite da numerosi e severi controlli sanciti dalla legge.
Quanto al gusto, assolutamente allo stesso livello della minerale, ci sono numerose possibilità di personalizzazione grazie a diverse tecniche di trattamento dell’acqua.

Il problema è che nonostante si senta tanto parlare di apparecchiature per il trattamento dell’acqua, spesso si fa confusione e non si capisce a cosa servano realmente.
In questo campo varie ditte offrono apparecchiature che è difficile, per gli sprovveduti, valutare effettivamente al di là delle promesse mirabolanti degli “imbonitori di turno”.
E’ proprio per questo che Aqua Italia ha deciso di creare un sito (www.acquadicasa.it): una guida pratica e veloce che permette agli utenti di avere informazioni dettagliate sull’acqua potabile della propria zona.

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