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È stata la prima volta a Umbria Jazz anche per Massimo Ranieri, Mika, Ezio Bosso (gli ultimi due con altrettanti sold out).
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Si può forse dire che Umbria Jazz è nata con la camicia, visto che la manifestazione musicale resiste ad alti livelli negli anni nonostante le polemiche.

Anche il bilancio per Umbria Jazz 16 che si conclude stasera è positivo e come “botto” finale  all’arena Santa Giuliana sono in programma, in due distinti set, Stefano Bollani e Chick Corea, con un intermezzo di Joey Alexander.

In dieci giorni, con oltre 230 eventi cui hanno dato vita 450 musicisti, il Festival valuta in circa 400 mila le presenze.
Sono più di 32 mila gli spettatori paganti (oltre 25 mila all’arena) per un incasso di 1,2 milioni di euro.

UJ si conferma, più che in passato, evento “social”. Più di 2 milioni gli utenti raggiunti su Facebook; oltre 500.000 interazioni tra like e condivisioni; più di 500.000 visualizzazioni video di cui metà in diretta streaming su Facebook Live; oltre 5.000 commenti e retweet.
Grande coinvolgimento anche degli artisti
, che hanno commentato, retwittato e condiviso contenuti sui canali social di Umbria Jazz, da Mika a Melody Gardot, da George Clinton a Cory Henry.
È stata prodotta una quantità enorme di contenuti: oltre mille post tra Facebook, Twitter e Instagram ed oltre 10 ore di dirette video, spesso realizzate e pubblicate direttamente dal palco e dal backstage in tempo reale. Il sito internet www.umbriajazz.com ha fatto registrare oltre 100.000 visite e 600.000 visualizzazioni, con un aumento di oltre il 70% di pagine viste rispetto all’anno scorso.

Umbria Jazz 16 in sostanza ha confermato in termini di presenze, biglietti venduti, incassi, contatti, il trend, mediamente alto, delle ultime edizioni. Merito, oltre che di un cartellone di qualità, anche della forza del marchio e dell’ appeal della formula che fa di UJ un evento unico nel panorama dei grandi jazz festival internazionali.
Il risultato dell’arena, in particolare, è da considerarsi ancora più significativo se si pensa che per sei serate su dieci il programma offriva concerti di jazz “ortodossi” (più una blues night, una funky night, il pop di Mika ed un evento di difficile collocazione di genere come l’apertura con Massimo Ranieri ed i suoi amici jazzmen).

Tra i punti caratterizzanti di questa edizione è da considerare l’uso della Galleria Nazionale dell’ Umbria come sede stabile dei concerti di mezzogiorno e la Basilica di San Pietro per i due progetti di Paolo Fresu, “Mistico Mediterraneo” e “Altissima Luce” (in prima assoluta. sarà replicato nella Sagra musicale umbra con cui lo spettacolo è stato coprodotto).

Dal punto di vista artistico, assieme a conferme di musicisti molto amati dal pubblico di UJ come Diana Krall, Pat Metheny, Chick Corea, Stefano Bollani, Enrico Rava, si registrano novità ed esordi importanti come Jacob Collier, Kamasi Washington, il giovanissimo talento Joey Alexander, Ola Anabule, Ruthie Foster, Sammy Miller & the Congregation, Pedrito Martinez.
Questi ultimi hanno arricchito, con Fred Wesley e Allan Harris, una sezione “piazze” che raramente in passato ha presentato un programma di così elevata qualità. È stata la prima volta a Umbria Jazz anche per Massimo Ranieri, Mika, Ezio Bosso (gli ultimi due con altrettanti sold out).
Da sottolineare alcuni eventi originali come il duo Ramin Bahrami – Danilo Rea ed il citato “Altissima Luce”.

Il week end conclusivo è stato rattristato dalla tragedia di Nizza. Un grande dolore per tante vite spezzate da una feroce barbarie, ma la musica, e con essa la voglia di stare insieme e condividere momenti di gioia non cederanno.

Conclusa l’edizione 2016 Umbria Jazz ringrazia tutti coloro che a vario titolo (istituzioni, sponsor, partner tecnici, personale) hanno contribuito al suo successo, ringrazia il suo pubblico che ancora una volta ha dimostrato di avere un legame forte con il festival e la città, e da’ appuntamento a tutti a Umbria Jazz Winter (Orvieto, 28 dicembre – 1 gennaio) e a Umbria Jazz 17 (Perugia, 7 -16 luglio).

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