“El Paìs”, il quotidiano più letto in Spagna, incorona l’Umbria: sei perle umbre sono infatti presenti nella classifica dei 35 borghi più belli d’Italia.
I visitatori spagnoli hanno indicato le loro preferenze stilando una classifica nella quale Montecastello di Vibio è indicata come meta da non perdere. In questa speciale classifica per l’Umbria ci sono anche: Assisi, Gubbio, Castiglione del Lago, Passignano sul Trasimeno e Castelluccio di Norcia.
Un’altra importante vetrina mediatica per Monte Castello e il suo territorio, che dopo l’apparizione nella Videoguida dell’Umbria che precede la Fiction di Don Matteo e il servizio nella TV Francese “France 3”, ha visto crescere ulteriormente il numero dei visitatori soprattutto stranieri, provenienti da tutto il mondo.
“La classifica de “El País” – commenta il Sindaco Daniela Brugnossi – ci riempie d’orgoglio, perché certi risultati non si raggiungono singolarmente, ma in stretta sinergia con le associazioni e i cittadini. Riteniamo che sia anche il risultato di una politica di promozione e valorizzazione del paese che da sempre è stata portata avanti e che noi intendiamo potenziare, incentivando soprattutto le piccole botteghe che ancora resistono alla logica del mercato globale nel territorio, ed i prodotti tipici locali che ne costituiscono l’eccellenza!”.
Dello stesso avviso è il Presidente della Società del Teatro della Concordia Edoardo Brenci, che ha il compito di gestire “Il Teatro più piccolo del mondo”.
“Non è la prima volta che il nostro paese viene preso d’esempio per la qualità della vita, come luogo ideale per vivere.
L’ingresso ne “I Borghi più Belli d’Italia” ottenuto nel 2008, ci ha aperto le strade verso scenari, che 25 anni fa Monte Castello di Vibio, non poteva neppure immaginare.
Questo è il frutto del lavoro, aggiunge Brenci, di un gruppo di volontariato che costituisce lo zoccolo duro della nostra associazione, e di tutti coloro che ha vario titolo, si adoperano per il benessere e la valorizzazione del paese. Certo, il Teatro della Concordia non è l’unico gioiello di Monte Castello, poiché molto apprezzata è tutta la bellezza architettonica, il verde delle campagne ancora coltivate e tutti gli elementi caratteristici di un piccolo mondo antico!”.
Conoscendo bene i montecastellesi, non si culleranno di certo sugli allori, ma prenderanno di mira qualche altro obiettivo che ad oggi può sembrare irrealizzabile, come lo fu per il francobollo del Teatro nel 2002, ma che domani, può già diventare realtà.