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La Consulta territoriale di Confagricoltura lamenta ritardi nei pagamenti dei premi PAC, un calo dei prezzi dei prodotti del 40% e un appesantimento burocratico nelle pratiche
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Una congiuntura tra le più complicate tra quelle mai attraversate dalle aziende agricole locali. E’ quella emersa nella recente riunione della Consulta Territoriale tuderte di Confagricoltura Umbria. Alla presenza del direttore Cristiano Casagrande e del responsabile dell’area territoriale della media valle del Tevere Stefano Torricelli, gli imprenditori agricoli presenti hanno lamentato le crescenti difficoltà che rischiano di portare alla chiusura di molte aziende.

Ad aggravare la crisi, oltre all’inspiegabile calo dei prezzi di circa il 40% delle principali produzioni agricole, si sono aggiunti i pesanti ritardi nell’arrivo dei premi PAC, anche a seguito dei controlli Agea intervenuti nei comuni di Todi, Monte Castello di Vibio, Fratta Todina e San Venanzo, che hanno riguardato oltre 130 aziende agricole, tra le più strutturate e significative del territorio.

Il Presidente della Consulta, Giuseppe Morghetti, ha evidenziato che la situazione economica delle aziende è divenuta insostenibile e potrebbe avere a breve ripercussioni pesanti anche sul fronte occupazionale.
Gli imprenditori sollecitano un’azione di protesta decisa ad ogni livello per sbloccare i pagamenti pubblici, indicando come alternativa l’applicazione del meccanismo della compensazione con gli oneri previdenziali e fiscali dovuti.

Il direttore nel concordare su tale grave situazione, ha assicurato che Confagricoltura Umbria, si impegnerà nei confronti delle istituzioni regionali a sostenere il rispetto dei tempi di erogazione degli aiuti da parte di Agea.

Altro fronte di fortissimo malessere rappresentato dalla base associativa è stato quello riferito all’ulteriore appesantimento burocratico nella elaborazione delle pratiche agricole regionali, in particolare, l’utilizzo del portale SIAR-SIGPA per l’acquisizione del gasolio agricolo agevolato, per la compilazione dei registri concimi, fitofarmaci e notifiche biologico, nonché di numerose altre procedure formali.

Il comparto agricolo, che tanta rilevanza assume nel territorio della media valle del Tevere, rischia dunque il collasso. Da qui l’iniziativa di intraprendere le azioni necessarie a tutela dell’economia locale e di formulare un documento da rappresentare a livello regionale e nazionale.

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