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Come noto, il 4 maggio 2016 il Tribunale Amministrativo Regionale deciderà in merito al ricorso presentato dal Comune di Marsciano e dalla Regione Umbria contro il vincolo paesaggistico dove i ricorrenti hanno chiesto la sospensione dell’efficacia del provvedimento.
Proposta Marsciano comunque ritiene che un provvedimento così importante, che andrà ad influenzare la vita sociale ed economica di gran parte del territorio, non possa essere deciso dalla carta bollata, anche perché il rischio che tra corsi e ricorsi la vicenda si possa trascinare per anni è altissimo.
Anche recentemente il presidente del comitato terremotati dr. Zaganelli, in una partecipatissima conferenza stampa, ha evidenziato le problematiche che il vincolo sta creando alle aziende e ai cittadini del territorio, specialmente nelle aree colpite dal sisma.
Proposta Marsciano si associa a questo appello e sollecita il Sindaco Alfio Todini e il Presidente del Consiglio Comunale Massimo Ceccarelli a RI-CHIEDERE con forza alla Regione Umbria e alla Sovrintendenza Regionale che venga avviato al più presto un confronto per cercare e trovare una corretta sintesi tra i vari e legittimi interessi.
In questo senso Proposta Marsciano ha molto apprezzato le parole del Sindaco Todini pronunciate nel corso della recente conferenza stampa in particolare quando afferma che: “Ora, anche grazie allo schierarsi delle forze del territorio, si stanno aprendo spiragli di confronto con il Ministero. Speriamo quindi si possa arrivare ad un tavolo con Sovrintendenza e Regione per ragionare su una più equilibrata ridefinizione di questo atto. Noi siamo pronti a dire la nostra, e magari indicare anche quali sono, a nostro avviso, le emergenze paesaggistiche e architettoniche che meritano effettivamente una maggiore tutela, senza per questo ingessare un intero territorio”.
Riteniamo sia doveroso che in un quadro di leale collaborazione istituzionale tutti gli enti interessati trovino un punto di equilibrio a tutela dei reali interessi dei cittadini.
È dovere di tutte le parti in causa fare qualunque sforzo per cercare e trovare una soluzione condivisa che arrivi prima del 4 maggio. Una soluzione tra l’altro che potrebbe aiutare anche l’assemblea regionale a definire con maggiore puntualità il Piano paesaggistico regionale attualmente in discussione.

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