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I giornali nazionali hanno dato grande risalto, chiaramente, esaltandola, alla generosa azione compiuta dal sig. Macchi Piero, imprenditore del Nord e titolare della soc. Enoplastic di Bodio, il quale ha disposto che, alla sua morte, avvenuta nel 2015, doveva essere inviata, per il tramite della moglie, una lettera a tutti i 250 dipendenti dell’azienda, di ringraziamento per il contributo dato da ognuno per far diventare l’Azienda stessa una realtà internazionale.
Il ringraziamento peraltro, non è stato solo a parole, atteso che alla lettera è stato allegato un assegno pari ad importo totale di € 1.500.000, il che ha avvalorato ciò che i dipendenti già sapevano, cioè il fatto che il loro datore di lavoro li aveva tutti veramente a cuore.
Nel maggio del 2015 l’azienda Aisa Centroitalia e la soc. Trelmet hanno chiuso la propria attività e i titolari, sig. Valde Vittorio Aisa e suo figlio Paolo Aisa non hanno inviato alcuna lettera di ringraziamento ai propri dipendenti per l’opera svolta per far crescere l’Azienda, quanto, al contrario, hanno mancato di pagare oltre agli ultimi stipendi, anche il TFR da ognuno maturato, complessivamente pari ad un importo praticamente equiparato a quello che il Sig. Macchi ha dato ai suoi dipendenti.
A nessuno sfugge la diversità di questi due casi di imprenditori: uno, da morto, dà ai suoi dipendenti; due, da vivi, tolgono ai propri dipendenti.

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