Condividi su facebook
Condividi su twitter
Due indagini della Confesercenti mettono in luce un quadro regionale critico, con visitatori in diminuzione e residenti più restii a partire

Scarsa disponibilità economica, prezzi alle stelle e costo eccessivo del carburante: sono questi i motivi alla base della crisi del turismo in Umbria e degli umbri.
È quanto emerge da due indagini che Confesercenti Umbria ha compiuto su 100 imprese turistiche: la prima e su un campione di 150 umbri la seconda.
Per il turismo in entrata, l’indagine riferisce di una partenza in salità già nella scorsa Pasqua, di una ripresa per i ponti di Primavera ma di una nuova flessione ad inizio estate, con cali di presenze (fino al 30%, anche se mancano dati precisi) rilevati a Perugia, Assisi, Città di Castello e Spoleto, tranne che nei periodi delle grandi manifestazioni. Stabili o in leggera flessione città come Orvieto, Gubbio e Foligno.
Non ci sono moltissime prenotazioni per la seconda metà di agosto e per settembre, ma si spera nelle prenotazioni last minute.

Gli umbri che andranno in vacanza – secondo la rilevazione Confesercenti – saranno poco più di 430 mila, spendendo 271 milioni di euro (821 euro a testa). Mete preferite restano le località di mare in Italia (ma in calo rispetto all’anno scorso), per un periodo medio di dieci giorni (anche questo in calo sul 2007, quando i giorni erano in media 13). Chi va in albergo, lo sceglie per lo più a tre stelle.
Gli umbri che rinunciano alle ferie estive quest’anno (il 28% della popolazione, contro il 22 nazionale) lo fanno, nel 43% dei casi, «perchè costa troppo», e per il 25% prevalgono «problemi familiari».

Invece chi va in vacanza lo fa per lo più perchè se lo può permettere economicamente (56 per cento), ma la sua scelta è condizionata anche dal costo del carburante (18 per cento). Il 58 per cento degli umbri dalla vacanza cerca soprattutto occasioni per riposarsi, il 21 per cento «la cucina e il buon vino», il 24 per cento il divertimento.
Luglio ed agosto restano i mesi preferiti per andare in vacanza, il primo nel 38 per cento dei casi, il secondo per il 51 per cento. E 53 umbri su 100 vanno in ferie in altre regioni italiane, 33 in Europa e 6 negli Stati Uniti.
«Con la propria famiglia» è la formula prevalente (43 per cento). Mezzo di trasporto privilegiato l’automobile (65 per cento), seguita dall’aereo (29 per cento) e dall’autobus (10 per cento). L’albergo è, con il 33 per cento, la sede più gettonata per trascorrere le vacanze

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter