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Nuove frontiere di promozione territoriale nel progetto "Pomi d'Umbria" messo in campo nel 2015 da una giovane e dinamica società della regione
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L’Umbria ha i suoi profumi. E c’è chi li ha catturati per evocare emozioni e ricordi legati ai luoghi e al paesaggio.
Non stiamo parlando di un’iniziativa estemporanea di puro “colore” ma di un progetto che, partendo da uno studio delle capacità narrative dei profumi, è il risultato di un’appassionata ricerca sugli antichi frutti della regione, promossa da Initinere, anche con il contributo scientifico di Isabella Dalla Ragione, presidente della Fondazione Archeologia Arborea ed esperta di antiche varietà locali fruttifere.

Sono nati così i “Pomi d’Umbria”, delle fragranze d’ambiente con note armoniche di bacche e legni fruttati, grazie all’impiego di oli essenziali vegetali pregiati sapientemente dosati, che vogliono raccontare questa terra attraverso suggestioni sensoriali, olfattive e visive.
Ulteriori coordinate geografiche in questo viaggio vengono poi suggerite dal copri tappo in ceramica di design realizzato a mano dal ceramista Olivieri, sulla base di prototipi originali che richiamano la forma di tre frutti antichi tipici di alcune zone dell’Umbria: la Pera Monteleone per l’amerino-orvietano, la Mela Conventina per l’eugubino e la Merangola per il ternano.

“Pomi d’Umbria” è un progetto che non nasce isolato  ma che rientra nella strategia di promozione del territorio portata avanti da Initinere, una giovane società guidata da Simona Checcaglini che si è già fatta notare per l’organizzazione di eventi green, tra cui “Herbae Volant, Fructus Manent”, mostra mercato dove erbe aromatiche, piante officinali e frutta antica sono protagoniste nella produzione artigianale di qualità ed eno-gastronomica umbra.

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