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All'ospedale di Perugia in funzione una nuova apparecchiatura per la diagnosi che assicura notevoli vantaggi per i pazienti, in particolare per quelli affetti da tumore del polmone
ebus

Dall’acronimo sembrerebbe un mezzo di trasporto, invece il suo scopo è proprio quello di ridurre al massimo gli “ultimi trasporti” precoci.
L’avvento dei nuovi broncoscopi a fibre ottiche combinati con sonde ecografiche ( EBUS ) ha infatti, rivoluzionato la diagnosi e la stadiazione di patologie polmonari neoplastiche ( tumore del polmone, linfoma ), infettive ( tubercolosi) e infiammatorie (sarcoidosi polmonare ).

Con questi strumenti, introdotti nell’albero bronchiale, generalmente nel paziente anestetizzato, è possibile eseguire agobiopsie transbronchiali (TBNA) ecoguidate, attraversando la parete dei i bronchi e campionando linfonodi o tessuto tumorale contiguo al bronco.
Il controllo ecografico evita di ledere strutture vascolari, rendendo l’esame estremamente sicuro, oltre che accurato.

La valutazione del materiale prelevato da parte dell’anatomopatologo presente in sala aumenta la sensibilità diagnostica dell’esame.
In passato l’alternativa a tale procedura era fornita dalla biopsia transbronchiale senza guida ecografica, che non consentiva analoga sensibilità, esponendo  a maggiori rischi il paziente.
In molti casi era necessario ricorrere alla mediastinoscopia, un vero e proprio intervento chirurgico, che consentiva di effettuare prelievi sui linfonodi mediastinici.

Sono notevoli i vantaggi per i pazienti, in particolare per quelli affetti da tumore del polmone; l’EBUS-TBNA permette , infatti, una stadiazione più accurata di quella ottenuta con la TC-PET e non inferiore a quella risultante dalla mediastinoscopia, procedura maggiormente invasiva e di costo molto più elevato.
Grazie alla più affidabile stadiazione consentita dall’impiego dell’EBUS si possono evitare interventi chirurgici di resezione polmonare non radicali e si può effettuare lo studio molecolare di neoplasie polmonari aggredibili con le più moderne terapie oncologiche.

Un modello di ultima generazione di fibrobroncoscopio EBUS Pentax mod. EB.1970UK con video processore digitale e monitor, abbinato ad piattaforma ecografica ad alte prestazioni Hitachi, mod.Hi Vision Avius-E , è stato recentemente acquisito dalla SC di Pneumologia e Unità di Terapia Intensiva dell’Azienda Ospedaliera di Perugia con il contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia.

Per l’attuazione della procedura EBUS-TBNA, il personale medico della SC Pneumologia, diretta dal dr. Maurizio Dottorini, si è formato in centri di eccellenza in Italia e all’estero, presso l’ Academic Medical Centre di Amsterdam.
Da alcuni mesi è iniziata l’attività clinica con l’effettuazione dei primi cento esami, in cui la diagnosi è stata assicurata in oltre il 90% dei casi.

Questa importante procedura diagnostica, messa al servizio dei cittadini della Regione dell’Umbria, va a implementare l’offerta diagnostica e terapeutica della SC di Pneumologia, centro di riferimento per le patologie polmonari nella nostra regione.

Alla cerimonia di inaugurazione, prima degli interventi del rappresentate della Fondazione Cassa di Risparmio Prof Mario Belkucci del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Walter Orlandi del  Rettore Franco Moriconi, dell’Assessore della Sanità regionale Luca Barberini e della Presidente della Regione Catiuscia Marini tre giovani professionisti avevano illustrato con le ridotti e competenze le attività diagnostiche ed assistenziali di EBUS, le dott.sse Marta Abbritti, Rita Chiari e l’anatomo patologo Renato Colella.

In occasione dell’evento la Presidente della Regione Umbria ha fatto presente che “per la Regione il lavoro futuro  è quello di saper declinare l’innovazione con la sostenibilità del sistema sanitario”.

“Nella precedente legislatura – ha detto la presidente – la Regione Umbria ha completato la programmazione sul fronte degli investimenti strategici dimostrando come sia possibile avere un sistema sanitario pubblico in grado di garantire massima qualità delle prestazioni ed equilibrio di bilancio.

Ora ci misuriamo con la gestione degli standard e, fermo restando la qualità delle prestazioni e dei servizi erogati, occorre proseguire da una parte nell’opera di consolidamento e tenuta dei conti in sanità, dall’altra con l’adozione di  misure rivolte sia alla  revisione  e maggiore efficienza della spesa che alla  riorganizzazione dei servizi.
In questo quadro – ha aggiunto –  si collocano anche gli interventi per una migliore organizzazione della rete ospedaliera regionale avendo ben chiari i due concetti di integrazione e specializzazione”.

Concludendo la presidente, dopo aver evidenziato che questa sfida non coinvolge solo la politica, ha affermato che “ci sono le professionalità per costruire le soluzioni che i cittadini si aspettano, e che ancora una volta l’Umbria non andrà a rimorchio, al contrario così come avvenuto sul fronte economico e finanziario, lavorerà per posizionarsi nel gruppo di testa tra le regioni italiane”.

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