All’indomani delle nostre riflessioni, il 20 marzo si è svolto il Consiglio Comunale di Deruta, durante il quale la maggioranza ha approvato il bilancio, confermando i tagli alle spese già prospettati. L’approvazione è avvenuta in ritardo rispetto ai termini previsti dalla normativa vigente.
Nonostante le evidenze contabili, la maggioranza ha negato l’esistenza di un disavanzo, che invece rappresenta una realtà concreta.
Inoltre, con l’introduzione delle nuove aliquote IMU, molti cittadini che in passato beneficiavano di agevolazioni non ne avranno più. Al contrario, chi in precedenza contribuiva maggiormente, in base a criteri di equità, ora vedrà una riduzione dell’imposta.
Il Partito Democratico esprime pieno sostegno al gruppo Rilancio e Futuro in ogni iniziativa volta a verificare la correttezza degli atti approvati. L’atteggiamento arrogante mostrato in Consiglio Comunale rappresenta un segnale negativo per i cittadini, che meritano trasparenza e rispetto.
Se, come dichiarato dalla maggioranza, il bilancio comunale è solido e in equilibrio, è necessario spiegare ai cittadini perché sono state tagliate le spese per alcuni servizi essenziali. Inoltre, nella preadozione del Bilancio Preventivo 2025-2027 era prevista l’applicazione dell’aliquota IMU con le tariffe invariate rispetto allo scorso anno. Tuttavia, per mera negligenza, non avendo approvato la delibera nei tempi previsti (28 febbraio 2025), il Comune ha dovuto registrare minori entrate per 250.000 euro.
A questo punto, o si ammette che tale somma era necessaria per garantire il pareggio di bilancio, oppure si riconosce che il Bilancio Preventivo poteva essere approvato nei tempi previsti, applicando l’aliquota minima senza ricorrere a tagli nei servizi essenziali.
È troppo semplice scaricare ogni responsabilità sul Dirigente dell’Ufficio Ragioneria, evitando di assumersi le proprie. La convocazione del Consiglio Comunale spetta al Sindaco, non ai dirigenti. Inoltre, l’attacco immotivato al gruppo di minoranza Rilancio e Futuro è del tutto ingiustificato: il loro unico “errore” è stato quello di svolgere, come sempre, il proprio dovere, ovvero controllare gli atti amministrativi ed evidenziarne incongruenze ed errori.
Questo atteggiamento solleva dubbi sulla reale situazione finanziaria dell’ente e sulle scelte politiche adottate.