Era il 7 agosto 2020 quando veniva inaugurata la tanto attesa Piazza di Ponterio, uno spazio che avrebbe dovuto diventare il fulcro della vita sociale di una delle frazioni più popolose di Todi. Un luogo pensato per ospitare incontri, eventi e momenti di aggregazione per la comunità. Tuttavia, a quasi cinque anni di distanza, quel sogno è rimasto tale.
Dopo anni di immobilismo, l’Amministrazione ha deciso di intitolare la piazza, NON per sua iniziativa ma per Proposta di una Forza di Opposizione, a Luigi Carbonari, illustre imprenditore tuderte. Un gesto simbolico che merita apprezzamento, ma che lascia comunque l’amarezza di constatare che, oltre a questo nulla è stato fatto per trasformare la piazza in un vero punto di riferimento per i cittadini. Oggi, la Piazza di Ponterio resta un luogo inutilizzato, privo di una vera funzione sociale, così come la vicina struttura “Baciocchi” di cui sul suo abbandono, come Partito Democratico Todi, ci siamo occupati anche recentemente e che continua a rimanere vuota e senza una destinazione concreta. Uno spazio che avrebbe potuto ospitare eventi culturali, iniziative sociali e attività per la comunità, ma che invece è stato abbandonato all’inattività.
La situazione non riguarda solo Ponterio. Anche la vicina frazione di Pian di Porto, pur essendo densamente popolata e sede di numerose attività commerciali, continua ad essere dimenticata dall’Amministrazione, senza uno spazio pubblico adeguato per la socialità. Un altro esempio evidente è l’ex Scuola dell’Infanzia di Pian di Porto, chiusa da tempo e ancora in attesa di una destinazione, senza che vi sia un progetto concreto per il suo utilizzo.
Di fronte a questa realtà, ci chiediamo quale sia la visione dell’Amministrazione per queste aree. Quali interventi sono previsti per dare finalmente una funzione a questi spazi pubblici? Purtroppo, al momento, la risposta resta un’incognita. Nel frattempo, almeno un risultato è stato raggiunto: la piazza ha un nome. Un gesto che, però, rischia di rimanere fine a sé stesso se non sarà seguito da azioni concrete per renderla finalmente un luogo vivo e dinamico. Con la speranza che la storia di Luigi Carbonari, fatta di tenacia e visione, possa ispirare scelte amministrative più lungimiranti e capaci di dare a Ponterio e Pian di Porto lo spazio pubblico che meritano.