E’ arrivato in libreria venerdì 7 febbraio “Sipario Siciliano” di Giuseppe Cerasa, siculo DOC ma per metà anche umbro, anzi tuderte, visto che la città di Jacopone gli ha conferito appena l’anno scorso la cittadinanza benemerita.
Un’anima malata di giornalismo quella di Cerasa fin dai tempi del liceo, quando ad appena 17 anni riuscì a strappare un’intervista a Leonardo Sciascia per il giornalino della scuola, esperienza al quale seguirà appena poco più che maggiorenne quella della fondazione del “Giornale del corleonese”.
Da lì, da Corleone, al quotidiano “L’Ora” di Palermo, il salto sarà breve, segno che il ragazzo aveva stoffa. Dal giornale più giornale d’Italia, presidio della libera informazione in terra di mafia e in anni di sangue, “Peppe” arriverà alla Repubblica di Eugenio Scalfari per guidare la cronaca di Roma per quasi vent’anni.
“Sipario siciliano” (Edizioni Nino Aragno) è un memoir sull’isola, certo, ma anche, per certi versi, un manuale di giornalismo.
“Spazia tra l’elegia, come nel bozzetto dedicato a Marianna, la maestra di Vuccaria, e la tragedia, quella dei anti delitti di mafia. Alterna racconti quasi poetici (il ’68 vissuto a Corleone, nel paese di Riina, Provenzano, Ciancimino) e squarci di storia, come quella dei fratelli Piersante e Sergio Mattarella”, ha scritto Mario Ajello sul Messaggero.
Francesco Merlo, sulle pagine di Repubblica, descrive il libro un “sicilian dream, con poche concessioni al siculo-camilleriano alla moda” mentre la scrittrice Stefania Auci, autrice della prefazione, parla di un romanzo ricco di “piccole istantanee, quadri compositi che raffigurano stralci di vita vera”. Come l’arrivo sul luogo dell’attentato al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa prima delle forze dell’ordine, con Cerasa che scrive piangendo l’articolo su quell’ennesimo e brutale fatto di sangue.
Il libro è dunque uno squarcio particolare su “una terra e un tempo che sembrava senza speranza”. Ed anche, per dirla con il lungo sottotitolo di “Sipario Siciliano”, una carrellata di “storie di donne, passioni, segreti, mafia ed eroi senza gloria”.