Si è svolta a Jesolo (VE) la tappa italiana di Youth League della World Karate Federation. La gara più importante e più difficile nel panorama mondiale giovanile come testimoniano i numeri: 3.663 atleti provenienti da 79 paesi che hanno gareggiato dal mercoledì alla domenica.
Categorie tutte al limite massimo di iscrizioni cioè 96 per categoria. Tra tutti questi atleti è brillata la stella di Samuele Rufini, atleta perugino che si allena nelle sedi di Asd Hagakure del tecnico Rossano Rubicondi.
Samuele con una condotta di gara accorta e determinata, vince ben 6 incontri e perde di un soffio soltanto la finale per la medaglia d’oro. Questo il suo ruolino di marcia:
64i batte Francia 3-0
32i batte Spagna 6-4
16i batte Italia 1-0
8i batte Iran 4-3
4i batte Portogallo 1-0
Semifinale batte Francia 1-0
Perde contro Armenia 1-2
Una gara mozzafiato nella categoria più difficile di tutta la competizione dove per il valore espresso dagli atleti almeno una trentina di essi poteva tranquillamente aspirare al podio. A testimoniarlo i risultati dei singoli incontri, risolti sul “filo di lana”.
Superati brillantemente i primi due incontri, già ai sedicesimi la strada si è fatta in salita. Non aveva mai battuto prima l’Italiano Ramos Matt, ci riesce a jesolo piazzando una tecnica di pugno a 20″ dalla fine.
Entusiasmante l’incontro degli ottavi di finale contro l’Iraniano Ganjzadeh Reza fratello minore del campione olimpico Sajad.
Samuele sotto di 3-0 per aver subito ingenuamente una proiezione, prima accorcia le distanze con una tecnica di pugno, poi compie l’impresa piazzando a tre secondi dalla fine una tecnica di gamba al viso che gli vale i tre punti del sorpasso definitivo. Un’impresa contro il forte atleta Iraniano che poi si classificherà al terzo posto.
Quarti e semifinali al cardiopalma con il nostro atleta che passa in vantaggio e che fatica fino alla fine per riportare la vittoria rischiando la quinta ammonizione che ne avrebbe decretato la squalifica. Samuele però questa volta, facendo tesoro dell’enorme ingenuità commessa agli ultimi italiani, non sbaglia e caparbiamente conquista la sua prima finale Mondiale.
Contro l’Armeno, dal cognome impronunciabile, Harutyunyan Suren che nell’altra parte del tabellone aveva fatto “sfaceli” battendo nettamente tutti gli avversari, sembrava un’impresa impossibile. Invece Samuele passa in vantaggio e conduce l’incontro fino a 20 secondi dalla fine quando l’Armeno, prima pareggia e poi a meno di 10″ dalla fine piazza il colpo del 2-1 che gli consente di ottenere la vittoria.
“Resta un pò di amaro in bocca, ma pensando a tutta la gara si tratta di un risultato entusiasmante che dedico ai miei genitori, a mio fratello e a tutti i miei compagni di squadra”, dichiara Samuele.