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Premiato il progetto Emozioni Cultura Benessere: 25 anni di #teatropiccolo a Monte Castello di Vibio, svolto nel 2018/19
Premio giusti teatro mc

Un ambito riconoscimento è stato conseguito dalla Società del Teatro della Concordia. Il progetto “Emozioni Cultura Benessere: 25 anni di #teatropiccolo a Monte Castello di Vibio”, svolto nel 2018/19 con il supporto di una rete istituzionale, associativa e di altre importanti figure professionali dell’Economia della Cultura, ha vinto il Premio Edoardo Giusti 2024 (I edizione) nelle tre categorie del contest, “originalità, efficacia, replicabilità”, della REICO-Associazione Professionale di Counseling.

Nella gestione del Teatro di Monte Castello di Vibio, nel fascino del bene culturale, si è sperimentato con successo che i luoghi della cultura hanno come finalità non soltanto la capacità di conservare, ma anche quella di comunicare e diffondere la cultura.

Il progetto si innesta su uno scenario trentennale di esperienze e studi che correlano la partecipazione ad attività artistiche e culturali al benessere individuale e collettivo. Queste sono culminate in un rapporto dell’OMS del novembre 2019, che riassume le evidenze finora raccolte nel mondo. 

Per l’APS Società del Teatro della Concordia, Serena Brenci Pallotta, counselor professionista e operatrice culturale, ha ideato e condotto un format sperimentale che pone il counseling di gruppo e la crescita personale al centro delle pratiche di benessere nel luogo d’arte.

Le arti creano coesione e benessere, riducendo il costo dei servizi medici, come ne dà evidenza anche la Rivista trimestrale 2/2017 dell’Associazione per l’Economia della Cultura, delucidando come “l’arte sia un luogo sia materiale che simbolico di condivisione, quando si presenta con processi di ricerca, espressione e comunicazione capaci di attivare risorse fisiche, intellettuali, emotive e sensoriali utili per materializzare in forma estetica il mondo interiore e le esperienze del soggetto creatore quanto del fruitore”. 

Specificamente la teoria narrativa suggerisce che nel momento in cui ciascuno di noi racconta le proprie storie, evocate dalla lettura di un brano, dalla visione di un oggetto, dall’ascolto di altre storie, allora crea e ricrea se stesso in base all’esigenza personale che in quel presente è più in figura rispetto alle altre esigenze, e di cui razionalmente poteva non essere consapevole (un conflitto relazionale, una difficoltà di comunicazione o di scelta). In questo modo l’approccio di counseling diventa breve e focalizzato sulla soluzione.

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