Come sapete, la mia campagna elettorale è chiara e monotematica: parlo solo di temi che riguardano da vicino il nostro territorio, come l’agricoltura, la pesca, la caccia e l’agroalimentare. Sono questioni vitali per l’Umbria e il nostro impegno in Alternativa Popolare è di difendere e promuovere questo patrimonio con concretezza.
Oggi, però, sento la necessità di fare una riflessione a voce alta su un atteggiamento che, in questo clima elettorale, trovo per me fastidioso. Per decenni l’Umbria è stata governata dal centrosinistra: 49 anni su 54, una presenza storica che ha lasciato il segno su questa regione. Non è un mistero il motivo per cui, a un certo punto, questa lunga stagione sia giunta al termine, archiviata dai cittadini stessi.
Eppure, in questi giorni, assistiamo a una narrazione fuorviante. Alcuni “statisti” sembrano voler imputare i problemi della nostra regione a chi ha governato solo una minima parte di questo percorso, meno del 10% del tempo ed ha dovuto anche affrontare la crisi COVID. A chi non dispone di una calcolatrice, posso concedere il beneficio del dubbio, ma per gli altri è difficile da accettare.
Invito tutti a guardare la realtà dei fatti e a concentrare le energie sulla risoluzione dei problemi concreti che l’Umbria affronta oggi, anziché disperderle in polemiche e attribuzioni di colpe che poco servono alla crescita della nostra comunità.