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Ecco gli interventi e le attività che caratterizzano il dossier che, giovedì 31 ottobre, potrebbe superare l'ultimo vaglio da parte del Ministero della Cultura per la conquista del titolo di "Capitale"
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Il tessuto urbano di Todi coinvolto per intero con altri 7 comuni dell’Area Interna partecipanti; 4 spazi architettonici da riqualificare con 2 parchi pubblici protagonisti, di cui uno di nuova apertura; un camminamento urbano di 150 metri; 15 artisti e artiste e gruppi di lavoro coinvolti in esposizioni, progetti e produzioni di opere permanenti, con una mostra storica “omaggio” a una delle più intense artiste performative al mondo; progetti site specific per i centri della media valle del Tevere a cura di giovani artisti, oltre ad un centro logistico che diventerà laboratori di idee, progettazione e visioni di arte e creatività sul territorio; una libreria informativa digitale sul contemporaneo in Umbria in pieno centro città.

Oltre a ciò connessioni con Fondazioni culturali italiane e straniere, come il Frederick Mejer Garden and Sculpture Park, il San Jose Museum of Art e il Todi Arts Studio, istituzioni museali, gallerie di arte contemporanea e Accademie di Belle Arti e Università italiane di Perugia e Roma, parchi di scultura internazionali, il tutto con al centro della grande rete di relazioni il Comune di Todi e la Fondazione Progetti Beverly Pepper, con il sostegno della Regione Umbria, della Fondazione Perugia e di numerose altri soggetti pubblici e privati.

E’ questo l’hard core del progetto “TODI26 Ponte Contemporaneo”, che attraverso interventi di scultura, pittura, tecnologie digitali e immersive, opere partecipative, affiancate da festival di musica, danza, performances e cinema, farà di Todi un vero e proprio centro di arte contemporanea diffuso e connesso col territorio, dando vita ad una rete collegata da un ponte virtuale costituito dalla città stessa, un confine reale tra la sua storia antica e la spiritualità medievale da una parte e la contemporaneità dell’arte e dei suoi linguaggi dall’altra.
Con queste proposte il dossier è arrivato in finale al Ministero della Cultura, con il titolare del dicastero, Alessandro Giuli, che proclamerà la Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026 giovedì 31 ottobre alle ore 10:30 presso la Sala Spadolini del Collegio Romano.

Fulcro del progetto è appunto la riqualificazione di parchi di scultura urbani, architetture moderniste, ambienti medievali, camminamenti cittadini e naturalistici che metteranno in relazione luoghi oggi separati e non comunicanti o non pienamente sfruttatai dalla comunità. Ma anche l’attività di mostre personali in spazi museali e storici di Todi, tra cui quello di arte contemporanea della città nella torre del Palazzo dei Priori, oltre che di collocazione di sculture permanenti in nuovi contesti naturalistici, quali il parco del Ponte Bailey e il parco degli ulivi della Consolazione che gravita intorno al parco di sculture di Beverly Pepper. Il tutto sempre perseguendo l’idea di ponte tra arte e natura, spiritualità e tecnologia, identità del territorio e contesto, centro e periferia.

Fattore caratterizzante il coinvolgimento dei sette Comuni dell’Area Interna – Fratta Todina, Monte Castello di Vibio, Avigliano Umbro, Montecastrilli, San Gemini, Acquasparta e Collazzone – ma anche degli altri centri della regione con presenze significative di arte contemporanea, da Torgiano a Terni, dal Trasimeno a Città della Pieve, da Deruta a Orvieto.
Un progetto con tante declinazioni che ha preso corpo con l’apporto di un gruppo di giovani che ha contribuito ai contenuti e alla costruzione scientifica del dossier. Di fatto, sotto la direzione diretta del Sindaco di Todi, il coordinamento artistico è affidato al professore e critico d’arte Marco Tonelli; il coordinamento tecnico risponde alla Fondazione Progetti Beverly Pepper di Todi nelle figure della presidente Elisa Veschini e della storica dell’arte Arianna Bettarelli; la progettazione è opera di Lorenzo Fiorucci; l’àmbito tecnico di Gregorio Battistoni ed Elisa Nocentini; la grafica progettuale e d’immagine ha visto impegnati Maria Rosaria Vitiello e Vincenzo Alessandria.

Un progetto che fin dal suo nascere valorizza le capacità delle giovani generazioni a immaginare il loro stesso futuro, con un comitato scientifico composto da decine di autorevoli membri, tra da docenti universitari, direttori di musei e di fondazioni culturali pubbliche e private, giornalisti, critici e storici dell’arte affermati.
Un progetto che nasce dal territorio perché il territorio presenta risorse umane da valorizzare e centri di produzione di arte che hanno tessuto nel corso dei decenni una rete concreta, reale e vissuta, di attività e progetti legati all’arte contemporanea.

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