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L'andamento delle audizioni e l'apprezzamento per la solidità del progetto da parte della Commissione del Ministero della Cultura lascia ben sperare per il titolo di Capitale Italiana dell'Arte Contemporanea 2026
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“Un dossier rigoroso”. E’ uno degli apprezzamenti, forse il più gratificante di tutta l’audizione pubblica delle cinque finaliste al titolo di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea, con il quale Todi è tornata venerdì sera da Roma dopo “l’esame” sostenuto al Ministero della Cultura.
Pur in un contesto competitivo, con città capoluoghi di provincia, Todi non ha sfigurato. Anzi. Ha ben impressionato per la sua storica attività nel campo dell’arte contemporanea, per le tante iniziative promosse negli ultimi anni e,  non meno importante, per un progetto di candidatura di qualità e solido anche sotto il profilo finanziario e organizzativo.
Ad illustrare il dossier, articolato su quattro direttrici, il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano, il professor Marco Tonelli, coordinatore culturale, e la dottoressa Elisa Veschini, presidente della Fondazione Progetti Beverly Pepper.
Tra gli aspetti distintivi la dimensione regionale della candidatura, a rappresentare non solo Todi ma prima l’area interna della media valle del Tevere e poi l’intera Umbria, e la rete di rapporti, anche internazionali, nella quale la città è centro e fulcro.
Dopo la presentazione, sono stati sempre loro a rispondere alle domande e alle richieste di approfondimento da parte dei membri della commissione, che si sono dimostrati soddisfatti, tanto da lasciare gli ultimi minuti a disposizione del primo cittadino per una dichiarazione finale.
La proclamazione è fissata per giovedì 31 ottobre, alle ore 10:30, alla presenza del Ministro della Cultura Andrea Giuli.

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