L’Amministrazione comunale, stanca delle continue illazioni messe in campo dall’opposizione, tiene a precisare che la gestione del bilancio del Comune di Monte Castello di Vibio risulta sana e perfettamente in attivo contando un avanzo di amministrazione di parte disponibile anno 2023 di oltre 100.000 €. Tutto questo è chiaramente desumibile dagli atti del rendiconto di gestione approvato con deliberazione di C.C.n. 16 del 29.04.2024, pubblicati e consultabili da tutti.
La Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Umbria con deliberazione del 18.04.2024 n. 41/2024/PSRE, successiva alla sottoscrizione del Sindaco in data 25.03.2024 e alla pubblicazione della Relazione di Fine Mandato 2019-2024, ha evidenziato che: “Negli esercizi dal 2019 al 2022 il Comune di Monte Castello di Vibio, avendo conseguito un “Risultato di competenza” dell’esercizio non negativo si considera in “equilibrio”. Gli Enti Pubblici, infatti, devono tendere, in particolare, al rispetto dell’equilibrio di bilancio, che costituisce l’effettiva capacità dell’Ente di garantire, a consuntivo, la copertura integrale degli impegni, dei vincoli di destinazione e degli accantonamenti.
Il grado di efficacia della riscossione delle entrate tributarie non presenta particolari criticità sia in conto competenza che in conto residui. Meno proficua risulta essere la riscossione delle entrate extratributarie in conto residui. La Corte dei Conti, in base a quanto previsto dall’art. 268 del codice della crisi di azienda, evidenzia al Comune la necessità di attivare misure gestionali volte a consentire la pronta individuazione di eventuali beni di proprietà dei debitori inadempienti, ovvero di assumere le conseguenti iniziative giudiziali a tutela del credito vantato, provvedendo a domandare l’apertura della liquidazione controllata e in caso di insolvenza relativa ad un imprenditore commerciale non di minori dimensioni, in continuità rispetto alla pregressa disciplina, provvedendo a domandare l’apertura della liquidazione giudiziale. Il Comune di Monte Castello di Vibio risulta facente parte di un comitato di creditori per una liquidazione giudiziale di una azienda con sede legale sul territorio, ma le misure previste dall’art. 268 del codice della crisi d’azienda possono essere attivate solo nei confronti di soggetti che presentano debiti per un importo maggiore ad € 50.000,00, situazione poco riscontrata nella nostra piccola realtà.
Per quanto riguarda l’attività di riaccertamento dei residui attivi, in fase antecedente all’approvazione del rendiconto di gestione, si intende precisare che gli uffici provvedono a mantenere i residui che reputano di non essere di dubbia e difficile esazione, anche in base alla rendicontazione che Agenzia delle Entrate Riscossione S.P.A., in qualità di agente contabile esterno all’ente, provvede a rendicontare annualmente, oltre a tener conto degli importi che i contribuenti devono provvedere a pagare, in base alla trasmissione-notifica di avvisi Tari ed Imu, che non risultano essere ancora iscritti a ruolo.
Per la normativa di contabilità finanziaria attuale, a fronte di crediti iscritti in bilancio, occorre verificare il grado di esigibilità, e quindi la probabilità di riscossione. Effettuato questo esame l’ente provvede ad accantonare una somma tanto maggiore quanto minore sarà il grado di incasso concreto. Tutto ciò non costituisce un “debito” per il Comune, ma una sorta di fondo di garanzia per l’Ente stesso e per la stabilità finanziaria del nostro bilancio statale. Per quanto attiene al fondo crediti di dubbia esigibilità e alle obiezioni avanzate dalla Corte dei Conti nella relazione presentata per gli anni dal 2019 al 2022, ci teniamo ad evidenziare che la stragrande maggioranza dei comuni presentano una situazione simile, proporzionalmente alle proprie dimensioni demografiche e, nel fondo, il rapporto più alto è quasi sempre rappresentato da mancate riscossioni relative alle entrate tributarie ed in particolare alla TARI.
Si vuole infine sottolineare inoltre, a fronte di quanto insinuato nell’intervento dell’opposizione pubblicato il 23 agosto, che il Sindaco uscente non ha dato informazione nella Relazione di Fine mandato dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti, non per omettere dati rilevanti, ma in quanto la deliberazione n. 41 del 18.04.2024 PRSE è successiva alla pubblicazione della Relazione, espletata nei termini previsti dalla legge entro la fine di marzo 2024.
Al termine della disamina si vuole precisare che la tassazione del nostro Comune risulta in linea con quella degli altri comuni umbri e anzi dal 2013 al 2022 non ha più alzato l’aliquota IRPEF, confermandola nella misura unica del 0,7%. A partire dal 2023 l’Amministrazione comunale, anche a seguito di confronto-accordo con i sindacati territoriali, ha mantenuto per le prime tre fasce di reddito la medesima aliquota Irpef, prevedendo, altresì, uno scaglione di esenzione nella misura di € 11.000,00 e l’aliquota dello 0,8% per la fascia di reddito superiore ad € 50.000,00. La TARI è aumentata quasi nella stessa percentuale in tutti i comuni della nostra regione per meccanismi tecnici dovuti al sistema di calcolo imposto dall’Autorità Nazionale ARERA e alle dinamiche legate al sistema regionale di gestione dei rifiuti.
Considerato che l’argomento risulta di grande attualità e viene spesso strumentalizzato l’Amministrazione comunale intende promuovere un incontro pubblico per parlare del sistema integrato di gestione dei rifiuti della nostra Regione e dei costi sostenuti che ricadono inevitabilmente sulla tassazione. L’incontro si svolgerà lunedì 23 settembre in sala consiliare alle 21:15.