Una ricca serie di appuntamenti attende il pubblico al Teatro Comunale di Todi. Ad aprire l’edizione 2024 di Todi Festival, sabato 24 Agosto alle ore 21, il debutto nazionale di Non si fa così di Audrey Schebat, con Lucrezia Lante della Rovere nel ruolo di Francesca e Arcangelo Iannace in quello di Giulio. La regia è di Francesco Zecca.
Lo spettacolo, reduce dal recente successo in Francia con Sophie Marceau protagonista, è stato presentato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Perugia presso il Mercato Vianova. Insieme agli attori, il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano e il Direttore Artistico del Todi Festival Eugenio Guarducci.
“La Prima del Todi Festival – commenta il Sindaco Antonino Ruggiano – è da ben 38 anni un appuntamento che accende sulla città le luci della cultura nazionale. È così pure in questo 2024, con la grande attenzione registrata che è di ottimo auspicio per tutta l’edizione che sabato si va ad aprire”.
Francesca e Giulio sembrano una coppia stabile e solida fino a quando Francesca, pianista di fama mondiale tornata inaspettatamente da un viaggio di lavoro, scopre e impedisce che Giulio, un noto psicoanalista, commetta l’irreparabile. “Per lei – commenta Lucrezia Lante della Rovere – il comportamento di Giulio appare inspiegabile, non c’era stata alcuna avvisaglia. Perché allora? La commedia prende il via proprio dall’iniziale shock di Francesca e dalla necessità di comprendere il gesto che il compagno stava per compiere: abbandonare tutto, andare via per sempre, attaccato al lampadario della loro casa, sul tavolo della loro cucina. Una lettera di commiato le avrebbe permesso di comprendere le sue ragioni ma lui non l’ha scritta“.
Seguirà una notte durante la quale la coppia è costretta a fare il punto sulle loro vite, sulle scelte , sull’inconciliabilità di alcuni pensieri e azioni e, inevitabilmente, sulla loro relazione. “Davanti a un grande dolore – afferma Arcangelo Iannace – ci sono due possibilità: o si soccombe o si ritrova la motivazione per riaccendere lo sguardo, smascherando le nostre anime e rimettendo in luce i nostri cuori. Ci nascondiamo ogni giorno dietro le nostre routine, aggrappati a lavori più o meno soddisfacenti, alla ricerca di quei successi tanto agognati ma che, da motore delle nostre esistenze, diventano trappole per le nostre anime”.
I protagonisti di questa esilarante tragedia avranno quindi a disposizione una sola notte per lasciarsi o amarsi di nuovo. Poche ore per reinventare il proprio destino. In discussione la coppia e la sua longevità, il desiderio, l’inadeguatezza.
“Il testo di Audrey Schebat – commenta il regista, Francesco Zecca – riesce ad alternare rabbia e umorismo con una forza dirompente, scuotendo i suoi personaggi e, al tempo stesso, divertendo ed emozionando il pubblico“.
IL GRECHETTO DI TODI ROCCAFIORE LIMITED EDITION
Durante la conferenza stampa, protagonista anche il Grechetto di Todi Roccafiore Limited Edition, bottiglia ufficiale di Todi Festival 2024 presentata per il nono anno consecutivo grazie alla partnership con Cantina Roccafiore. Come negli otto anni precedenti la bottiglia ha un’etichetta d’autore: il manifesto ufficiale del Festival, quest’anno affidato a Mark di Suvero. Una bottiglia che, come sottolinea Luca Baccarelli, titolare di Cantina Roccafiore, rafforza il connubio con il Todi Festival all’insegna di prestigiose etichette realizzate da grandi artisti. “Roccafiore – ricorda Baccarelli – è da sempre vicina agli artisti contemporanei con partnership e progetti come Scrigni d’autore, consistente nel realizzare un’opera d’arte all’interno di una cassetta di legno solitamente contenente vino pregiato“.
LA CANTINA ROCCAFIORE
Todi, e in particolare le campagne che la circondano sono uno spicchio d’Umbria di una bellezza rara. È qui che alcuni anni fa Leonardo Baccarelli e suo figlio Luca hanno avuto l’intuizione: dare forma a un’idea e a una passione attraverso il primo vigneto. Oggi Roccafiore è la bandiera di Todi nel mondo. L’azienda è nata agli inizi degli anni 2000 e si estende su una superficie di oltre quindici ettari vitati nella frazione di Chioano. Sotto l’attenta supervisione della firma enologica di Alessandro Biancolin, prendono vita etichette straordinarie. Vini che comunicano ciò che tutti i migliori vini dovrebbero saper trasmettere: quella sinergia quasi magica tra uomo e natura, tra terreno, microclima e varietale.