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Il rilievo della Corte si basa sul finanziamento dell’attività di Arpa; la Regione Umbria dovrà inserire nel bilancio un accantonamento di 14,2 milioni di euro
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La Giunta regionale dell’Umbria, attraverso una delibera approvata ieri, ha dato mandato agli uffici competenti di predisporre entro fine luglio un nuovo Rendiconto generale 2023, in maniera prudenziale, dopo il rilievo tecnico-giuridico di giovedì scorso avanzato dalla Corte dei Conti in merito al finanziamento all’Arpa, tema che coinvolge la gran parte delle Regioni italiane, come sottolineato anche in un comunicato della Conferenza delle Regioni.

La Corte dei Conti, infatti, solo nell’adunanza di pre-parifica del 4 luglio scorso, ad esito di una sentenza della Corte Costituzionale di inizio anno che riguarda la Regione Sicilia, ha sollevato eventuali profili di criticità in merito alla possibile legittimità costituzionale dell’articolo 16 della legge regionale  “n.9 del 1998” relativo al finanziamento della attività di ARPA, mai rilevati  in precedenza, nemmeno a seguito della modifica della medesima legge nel corso del  2020.

Va sottolineato – dicono dalla Regione – che la modalità di finanziamento applicata dalla Regione Umbria è propria della stragrande maggioranza delle Regioni italiane.

La Regione ha quindi preso i necessari provvedimenti attraverso una delibera che porterà entro il prossimo 31 luglio ad un nuovo DDL di Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2023 in cui sarà previsto un accantonamento cautelativo e prudenziale di 14,2 milioni di euro, accantonamento pienamente sostenibile visti i dati evidenziati nel Rendiconto stesso.

Ciò nelle more della predisposizione delle modifiche da apportare all’articolo 16 della Legge Regionale 9 del 1998, anche a seguito del confronto e delle eventuali osservazioni della Corte dei Conti nonché dell’intervento della Conferenza delle Regioni e delle iniziative che saranno assunte dalla medesima, a livello nazionale, relativamente alle modalità di finanziamento delle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente.

In sintesi, la questione sollevata in Umbria, che rappresenta anche un tema di grande rilevanza nazionale per le Regioni, è stata affrontata nonostante il ridotto arco temporale a disposizione, in un’ottica cautelativa e prudenziale e nella direzione di una concreta collaborazione con la Corte.

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