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Ricorrono in questi giorni ottant'anni dalla "Liberazione" di Monte Castello di Vibio dal regime fascista da parte degli Alleati angloamericani che avvenne il 16 giugno 1944
Monte Castello di Vibio

Ricorrono in questi giorni ottant’anni dalla “Liberazione” di Monte Castello di Vibio dal regime fascista da parte degli Alleati angloamericani che avvenne il 16 giugno 1944.

Le truppe Alleate arrivarono da sud, dalla direttrice Terni – Todi. La mattina del 16 attraversarono il ponte sul Tevere (in parte danneggiato dai bombardamenti) nei pressi di Montemolino dove, ad attenderli, vi erano già parecchi montecastellesi, scesi fin lì perchè timorosi di qualche attacco o aggressione della retroguardia tedesca in ritirata verso il nord Italia.

Una volta giunti in paese, gli Alleati, organizzarono subito un’assemblea pubblica fra tutti quei cittadini che nutrivano sentimenti antifascisti e si costituì il primo Comitato Provvisorio di reggenza comunale di cui Emiro Tiratelli assunse la carica di Presidente.

Tiratelli, nato a Monte Castello di Vibio nel 1886, aveva combattuto nella Prima Guerra Mondiale, fra il 1916 e il 1918, in cui si trovò coinvolto anche nella disastrosa ritirata di Caporetto. Ritornato a casa al termine della guerra, si iscrisse al Partito Socialista insieme a Giuseppe Cecchini, Biagio Crinelli e Sante Ricci. Nei primi anni Venti, per queste sue idee socialiste, fu sottoposto a vessazioni da parte di esponenti locali della nascente dittatura fascista e così decise di trasferirsi a Roma con la sua famiglia esercitando la professione di sarto. Nel corso del 1943, a causa degli eventi bellici e delle privazioni che colpirono la capitale, decise di far ritorno a Monte Castello di Vibio per trascorrervi l’inverno fra il ’43 e il ’44. Nella primavera del ’44 si trovò così coinvolto dai nuovi eventi che lo portarono, per un breve periodo di tempo, ad essere il primo Sindaco del suo paese dopo la liberazione e presidente del locale Comitato di Liberazione Nazionale (CLN).

Il Comitato di reggenza, oltre che da Tiratelli, era composto da: Ambrogio Capociuchi, Sante Ricci, Andrea Ciani, Francesco Capociuchi, Luigi Bocchini, Ottavio Melis e Torello Falini. Successivamente, il 21 giugno 1944, anche su impulso delle autorità del Comando Militare Alleato installatosi a Marsciano, Tiratelli fu nominato Sindaco e fu eletta la prima Giunta Comunale provvisoria composta dai seguenti esponenti: Emiro Tiratelli, Sindaco, Socialista democratico; Luigi Bocchini, Assessore, Democratico liberale; Torello Falini, Assessore, Monarchico liberale; Secondo Lipparoni, Assessore, Indipendente; Andrea Ciani, Assessore, Indipendente. Furono inoltre lasciati vacanti due posti per i rappresentanti della nascente Democrazia Cristiana e del Partito Comunista.

In un rapporto ufficiale del 30 giugno 1944 stilato dal maggiore G.W. Brooke che aveva raggiunto il territorio montecastellese per conto del Governo Militare Alleato, si può leggere che, per le nuove autorità, Tiratelli, oltre ad essere un antifascista, è “un uomo capace” e che “non è desideroso di assumere permanentemente la carica di sindaco, ma è preparato a farlo per un breve periodo”.

Il compito di Tiratelli e del Comitato di reggenza fu quello di coordinare e unificare i vari partiti politici nella loro azione per la liberazione nazionale, curare provvisoriamente l’ordine pubblico cercando di evitare ogni tentativo di “giustizia sommaria” e collaborare con le autorità militari alleate che avevano installato i propri comandi sul territorio.

Fra i primi atti che vennero adottati dai membri del CLN e della Giunta vi fu la riconferma al proprio posto del segretario comunale Umberto Marcellini, della guardia (Giovanni Faina) e di tutti gli altri impiegati. Furono inoltre issate sul palazzo comunale per tre giorni la bandiera d’Italia e quella degli Alleati angloamericani. Si decise inoltre di far suonare “in segno di festa” il campanone per un quarto d’ora e di togliere tutti gli emblemi del passato regime.

Al neo presidente del CLN toccò pure di stilare, il 18 giugno 1944, il triste elenco dei civili montecastellesi uccisi (ben 15) e feriti (3) dalle truppe nazifasciste. Alcuni mesi dopo si provvide anche a commemorare la loro memoria con una cerimonia pubblica e un dibattito presso il teatro della Concordia mentre, in via Roma, fu apposta una lapide con l’elencazione dei nomi dei caduti. Furono prese inoltre le prime decisioni per fronteggiare la penosa situazione degli approvvigionamenti alimentari in favore della popolazione attraverso la distribuzione straordinaria di olio, farina e grano che Tiratelli stesso curò in prima persona. Ad Andrea Ciani e a Francesco Capociuchi fu affidato invece l’incarico di gestire i rifornimenti di carne alla popolazione.

Dopo la breve esperienza di Tiratelli che cessò dalla carica nel settembre 1944 si ebbero altri due sindaci nominati direttamente dal CLN: Luigi Bocchini e Guido Berardi.

Solo dal 1948 vennero restaurate le autonomie locali reintegrando gli istituti elettivi a suffragio universale: consiglio comunale, giunta e sindaco. Il primo sindaco ad essere nominato da un Consiglio Comunale elettivo fu Ottavio Ciani.

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