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I risultati delle elezioni europee certificano un Partito Democratico in ripresa e che sta tornando ad essere sempre più in sintonia con il tessuto sociale del paese. La scelta della segretaria Schlein di comporre delle liste plurali e rappresentative ha premiato e riassegnato una centralità al Partito Democratico, senza il quale non c’è possibilità di costruire un’alternativa alla destra ora al governo.

Le liste del Partito Democratico erano composte da amministratori capaci e preparati e personalità della società civile che abbracciavano vari mondi, dando così il segnale all’elettorato di un partito aperto e plurale, con tante competenze e sensibilità. Ne è una prova la lista relativa alla nostra circoscrizione (Italia Centrale) che metteva insieme europarlamentari uscenti autorevoli come Laureti, amministratori che hanno il polso del territorio come Ricci e Nardella e personalità esterne al partito come Tarquinio.

In questo quadro, il Partito Democratico di Todi ha fatto la sua parte per sostenere il nuovo corso rappresentato dalla nostra segretaria Elly Schlein, con una crescita in termini percentuali rispetto alle europee di cinque anni fa ed all’ ultime elezioni amministrative che ci gratifica e stimola a lavorare con ancora più determinazione ad una alternativa di governo.

Grande soddisfazione, poi, va espressa per la meritata rielezione a Strasburgo della nostra candidata umbra Camilla Laureti, che il Partito Democratico di Todi ha sostenuto con forza, convinzione ed entusiasmo, come dimostrano le tante preferenze espresse verso di lei.

Va ulteriormente notato, poi, come in questa tornata elettorale nella nostra città anche le altre forze che non hanno parte della compagine governativa hanno avuto un buon riscontro in termini di consenso. Si tratta di forze politiche che coprono spazi che vanno dal centro alla sinistra del Partito Democratico con cui bisogna costruire anche a livello locale un progetto organico di alternativa di governo, partendo dalle tante cose che ci accomunano, dalla sanità al salario minimo passando per la costruzione di un nuovo modello di sviluppo che tenga insieme le ragioni dell’impresa e quelle dei ceti meno abbienti.

Uno sforzo inclusivo e collaborativo che già in questi mesi abbiamo portato avanti a Todi con le battaglie a difesa dell’Ospedale e con il no secco e deciso all’inceneritore.

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