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L’Amministrazione Comunale risponde a quanto contestato dall’Associazione Sant’Antonio da Padova, sulla questione della proroga della gestione
Doglio

Il clima elettorale montecastellese entra nel vivo con le solite e scontate modalità. Dopo le attività di manutenzione trascurate salta fuori il mancato rinnovo di una convenzione.

Non sembra necessario dover ricordare che l’attività dell’amministrazione comunale, dopo la convocazione dei comizi elettorali, deve limitarsi agli atti urgenti e improrogabili che non sono certamente quelli relativi al rinnovo di una convenzione. L’associazione Sant’Antonio da Padova titolare della gestione del Centro Polifunzionale di Doglio ha chiesto un incontro, dopo la convocazione dei comizi, formalizzando la sola richiesta di proroga, anche tecnica, che l’amministrazione non poteva concedere, come ben dovrebbe sapere il candidato consigliere Roberto Cerquaglia, segretario dell’associazione. 

L’ultima convenzione, stipulata in data 17 maggio 2019 non prevedeva rinnovo (art.3) e l’Associazione non ha mai manifestato la volontà di continuare a gestire il bene, anzi, più volte, per le vie brevi, ha posto l’accento sulle difficoltà di gestione del centro e sugli alti costi da sostenere per tenere fede agli impegni presi. Tutto ciò risulta ancora più evidente in quanto anche le normali attività di manutenzione ordinaria della struttura e delle sue pertinenze sono state trascurate in questi anni come emerso dai sopralluoghi effettuati di recente. A differenza di quanto accaduto alla precedente scadenza, quando l’associazione manifestò con largo anticipo l’interesse a continuare, in questo caso l’Amministrazione comunale non avendo ricevuto richieste di rinnovo ha inviato una comunicazione e solo allora l’associazione ha chiesto un incontro e manifestato la volontà di una proroga anche tecnica. Visto l’approssimarsi della scadenza del mandato, questa Amministrazione, non potendo procedere alla proroga, ha espresso comunque nel corso di un incontro con il presidente ed il direttivo, la proprio disponibilità, in caso di riconferma, ad aprire, subito dopo le elezioni, un tavolo di coprogettazione. Tale soluzione che prevederebbe anche il coinvolgimento di eventuali altri soggetti del terzo settore, potrebbe essere utile a valorizzare l’immobile rendendolo fruibile ad un numero più consistente di utenti. È chiaro che in questa fase pre elettorale presentare la situazione strumentalizzandola a proprio favore per apparire penalizzati è uno stratagemma visto e rivisto, ma la realtà dei fatti è un’altra.

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