L’UNITRE di Todi comunica che il ciclo di Conferenze per l’anno accademico 2023-2024 prosegue, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Todi, con la ventiseiesima conferenza, prevista martedì 23 aprile, alle ore 16:00, presso il Ridotto del Teatro comunale di Todi. La conferenza verterà sulla presentazione del libro di Sergio Guarente “Una notte di Marsilio Ficino. Tra finito e infinito”, a cura dell’autore Prof. Sergio Guarente, già Docente e Dirigente Scolastico presso il Liceo “Jacopone da Todi”, e del Prof. Gianluca Prosperi, già Docente di Filosofia e Storia presso il Liceo classico “Annibale Mariotti” di Perugia.
Nel libro “Una notte di Marsilio Ficino. Tra finito e infinito”, l’autore immagina che il filosofo umanista di Figline Valdarno (1433-1499) si risvegli all’improvviso nel cuore di una notte stellata di primavera, pochi mesi prima di morire, nella villa di Careggi donatagli da Cosimo de’ Medici. Da questa invenzione letteraria, si dipana un “racconto dell’anima”, in cui Marsilio Ficino, ormai consapevole della prossimità della fine, scruta in profondità sé stesso, ritrovandosi in bilico tra l’adesione appassionata alla prospettiva oltremondana dell’immortalità dell’anima,di matrice platonico-cristiana e il dubbio angosciante circa l’inanità e l’insensatezza della vita terrena.
Il racconto è sorretto da un accurato studio dei testi e della letteratura critica, al fine di restituire ai lettori una figura di grande fascino, “incastonata” nella sfavillante cornice della civiltà umanistico-rinascimentale. L’opera di Ficino, infatti, ha dato un contributo di assoluto rilievo alla filosofia e alla cultura dell’Occidente: basti pensare al tentativo di individuare un unico “filo sapienziale” in grado di unire – nell’ottica della pacificazione universale – le sterminate antichità dei prisci theologi con il platonismo e il cristianesimo, alla straordinaria operazione culturale della traduzione integrale dal greco in latino degli scritti di Platone, alla dottrina dell’amore che conquistò l’Europa del tempo (il termine “amore platonico” fu coniato da Ficino), alla prima definizione moderna del temperamento melanconico.