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Conferenza stampa indetta dal Coordinamento dei Comitati in difesa dell’ospedale della MVT, con la consegna di un primo blocco di firme
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Come annunciato, si è svolta, oggi, venerdì 5 aprile nella Sala Multimedia Regione Umbria, la conferenza stampa di presentazione e consegna delle firme raccolte dal Coordinamento dei Comitati in difesa della sanità territoriale e dell’Ospedale della MVT, rappresentati da Alvaro Grossi per Marsciano, Paolo Ferracchiati e Maurizio Pierdomenico per Todi.

I rappresentanti dei Comitati, nel presentare i risultati della raccolta firme e della proposta di cui si sono fatti promotori, hanno anche illustrato il percorso che li ha portati alla conferenza stampa di oggi. Di seguito riportiamo il contenuto del loro intervento.

“Ci teniamo a sottolineare che ci siamo interessati ed abbiamo volto la nostra attenzione sull’ospedale MVT, quale unico presidio sanitario per la MVT degno di questo nome, ma non per questo vogliamo che sia trascurata la parte assistenziale, come ad esempio la telemedicina, ecc… sviluppi che sono particolarmente necessari in un territorio come il nostro dove, spesso, le distanze fanno la differenza sia in termini di tempi di risposta, sia per il bisogno di nuovi e più capillari servizi.

Siamo partiti esattamente 4 anni fa, nell’aprile 2020 con la creazione di un gruppo social, visto che non era possibile fisicamente causa pandemia, denominato “Ospedale Pantalla, occhi aperti”!
Ecco, questo è il punto “occhi aperti” in quanto fin da subito ci era chiaro il pericolo a cui andavamo incontro sulle sorti dell’ospedale della MVT (Pantalla) con la trasformazione in Covid Hospital.

Non abbiamo mai compreso perché venne scelto il nosocomio di Pantalla visto che non aveva i requisiti normativi. Del perché non si sia scelto di destinare un blocco al Covid lasciando attivo il resto.
Le risposte andavano nella direzione di affrontare l’emergenza e come cittadini abbiamo accettato per il bene comune, rassicurati che appena terminata la pandemia l’ospedale sarebbe tornato come prima anzi sarebbe stato potenziato e valorizzato.

Lo spirito collaborativo non ci ha fatto abbassare la guardia, tutt’altro abbiamo continuato a monitorare e protestare. Lo stato dell’Ospedale è andato sempre peggiorando a causa di un depotenziamento continuo, trasferimento di personale e apparecchiature verso altre strutture a cui si è aggiunto il turismo sanitario dei pazienti sia per prestazioni ambulatoriali, quando possibile, sia per interventi chirurgici. Mete più gettonate Branca e Città di Castello per le acuzie e tutta l’Umbria per visite ambulatoriali.

Terminata la fase pandemica ci aspettavamo un importante cambio di passo in direzione della riattivazione e potenziamento. Aspettativa delusa. Tra le motivazioni il famoso DM 70/2015 che inquadra Pantalla come Ospedale di base.
Ci permettiamo di ricordare che l’Ospedale della MVT rappresenta già il risultato di una riorganizzazione ospedaliera passata attraverso la chiusura degli ospedali di Todi e Marsciano per circa 200 posti letto, per confluire nella nuova sede con 100 posti letto.

La nuova delibera, del dicembre 2023, che ridefiniscono i posti letto ci portano indietro non avanti. Non si comprende come mai in fase Covid l’Ospedale veniva incensato come nuovo, attrezzatissimo, baricentrico e strategico tra Perugia e Terni e dopo tutto ciò non aveva più valore.

Non si comprende come mai il DM 70/2015 vale solo per Pantalla e non per altri nosocomi visto che tutti sono in deroga. Deroghe che non valgono per Pantalla. Non si comprende come mai da Perugia a Terni non esista un ospedale degno di nota mentre al nord ne abbiamo in quantità tale che anche i cittadini della MVT sono deportati in tali strutture.
Abbiamo volutamente utilizzato la terminologia forte di “deportazione” in quanto non è una scelta, ma una forzatura per assenza di posti e servizi a Pantalla.

Nel tempo si è aggravata pesantemente anche la disponibilità di servizi ambulatoriali sia per la difficoltosa e tardiva riattivazione degli spazi ospedalieri sia per il blocco delle liste di attesa. Tutto ciò ha comportato uno sviluppo del turismo sanitario non più sostenibile per moltissimi cittadini costretti a rinunciare alle cure o rivolgersi al privato.
Lo scenario descritto ci ha portato a confrontarci, studiare, analizzare, verificare possibili soluzioni che vadano oltre la protesta. 

Da qui la raccolta firme per chiedere che l’Ospedale della MVT venga assorbito, attraverso una fusione nell’Azienda Ospedaliera di Perugia che si dovrà far carico per intero della gestione tecnica, sanitaria ed economica, assumendo funzioni di DEA 1° livello e non limitarsi ad una pseudo convenzione che lascia aperte mille interpretazioni.

Contestualmente si richiede il ritiro della DGR n. 1339 del 28.12.2023. “Provvedimento generale di programmazione della Rete Ospedaliera regionale ai sensi del D.M. 70/2015”.

La proposta consentirebbe una reale integrazione e interazione con Perugia aprendo scenari per decongestionare alcuni servizi, pensiamo ad esempio al DH oncologico, oppure all’implementazione di servizi di Otorino, Oculistica, Ortopedia sottoutilizzati nella sede perugina.

A Pantalla potrebbero vedere maggior risalto alcune eccellenze presenti come la Procreazione Medica Assistita, la Diagnostica cardiovascolare, oltre all’implementazione del Centro Regionale di Telemedicina.
Oggi depositiamo le prime 5.751 firme ma stiamo proseguendo nella raccolta che porterà nei prossimi mesi alla consegna di un nuovo blocco perché tenteremo fino all’ultimo secondo di ottenere un servizio sanitario ospedaliero e territoriale degno di questo nome.
Ci spetta come cittadini e come riconoscimento di quanto dato in fase pandemica per il territorio”.

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