Tramite i social e i mezzi di informazione locale apprendiamo in queste ore, mentre prende avvio con le vacanze pasquali la stagione turistica, di come il Comune di Todi stia promuovendo l’immagine della città, dopo l’esperienza di Milano, anche a Firenze e a Venezia. Lo fa attraverso “due nuove campagne visive di promozione turistica” volte a “intercettare nuovi flussi di visitatori attratti dai centri d’arte”. Per un mese su cento pannelli montati a bordo dei vaporetti del trasporto pubblico veneziano compariranno due vedute panoramiche di Todi mentre le pensiline luminose fiorentine riprodurranno cinque diverse immagini dei nostri principali monumenti cittadini.
Non dubitiamo dell’utilità di simili campagne pubblicitarie, il cui costo ci è comunque ignoto. Ciò che ci preoccupa è immaginare quale idea possano farsi gli eventuali turisti (italiani e stranieri) catturati da tali campagne nel momento in cui si trovino a mettere piede a Todi. “La città più vivibile del mondo” sa infatti accogliere i turisti adeguatamente, rispondendo alle attese create da una simile promozione?
Certamente non potranno restare delusi dalla bellezza delle nostre architetture ma i servizi che loro offriamo sono all’altezza? Nell’accoglierli garantiamo loro la massima qualità, le cure che si aspettano? In fatto di ricettività alberghiera e ristorazione, in mano ai privati, penso che non abbiano da lamentarsi, così vale per i siti di interesse storico e artistico da visitare. Ma nel muoversi fra le vie e le piazze di Todi cosa trovano difronte? Una segnaletica turistica da fare pena. Cartelli e insegne spesso vecchi di decenni, deteriorati, antiquati, sporchi, a volte perfino inesatti e fuorvianti, perché orientati male, perfino ruotati diversamente rispetto alla direzione che dovrebbero indicare. È il caso, a titolo esemplificativo, dei cartelli presenti nel centro storico e lungo la circonvallazione indicanti ai visitatori la presenza a Todi di un presunto “Foro romano” visitabile.
Tali cartelli si ritrovano in piazza Bartolomeo d’Alviano o della Rua (davanti alla gelateria Pianegiani), in quella del Mercato Vecchio (Mercataccio) e lungo via della Fabbrica (in due punti diversi, a beneficio sia di chi proviene da Porta Romana sia di chi giunge da Porta Perugina). Quelli con sfondo giallo hanno almeno trent’anni, quelli di colore marrone sono più recenti. Ma esiste a Todi un foro romano visibile e dunque fruibile dai turisti?
No, non c’è, dato che il foro dell’antica Tuder, come ormai noto a tutti, coincide con l’attuale Piazza del Popolo i cui principali monumenti in superficie risalgono al Medioevo. Perché allora questi cartelli? Perché ancora in un recente passato si considerava la piazza del Mercataccio, sulla quale si affacciano i Nicchioni romani, il foro antico della città. Ed è proprio verso il Mercataccio che questi cartelli indirizzano il turista, salvo poi disorientarlo proprio al suo imbocco dove la freccia marrone presente, girata in origine proprio verso il parcheggio dei Nicchioni, da tempo risulta erroneamente ruotata verso via Roma (come del resto è ruotata in maniera fuorviante pure l’altra freccia indicante Piazza del Popolo).
Quasi un anno fa, nel mese di maggio 2023, chi scrive ha inviato una dettagliata lettera (in allegato) con tanto di foto e didascalie al Sindaco di Todi Antonino Ruggiano, all’Assessora alla Cultura Alessia Marta e a quello del Turismo Claudio Ranchicchio, chiedendo, in attesa di un rinnovamento e aggiornamento dell’intera segnaletica turistica in città, di rimuovere tali cartelli, semplicemente smontandoli dai loro supporti. Una soluzione che all’epoca avevo definito “semplice, sensata, veloce ed economica”. Bastava mandare un operaio a farlo. Ma a distanza di un anno nessuno ha risposto, nessun ufficio comunale è intervenuto, con la conseguenza che quei cartelli sono ancora al loro posto ad accogliere i turisti in arrivo nei prossimi giorni. Ancora lì a farci fare una pessima figura.