L’unica soluzione per una sostenibilità economica dei produttori agricoli, è che un pezzo di valore aggiunto del Made in Italy scenda fino al produttore, attraverso i costi di produzione indicizzati e la tracciabilità isotopica del prodotto finito, ‘Fatto e coltivato in Italia’”. Lo afferma il presidente di Confagricoltura Umbria, Fabio Rossi, commentando l’incontro proficuo che si è tenuto a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
Una riunione che ha consentito di fare il punto sull’insieme delle situazioni di crisi dell’agricoltura italiana, con Confagricoltura che, in larga misura, ha apprezzato gli obiettivi e il programma di priorità annunciato dal Governo ed in particolare l’apertura di un tavolo con il Governo sul tema del lavoro.
“La convergenza interna voluta dall’Europa e il conseguente appiattimento dei titoli ha tolto anche l’ultimo ammortizzatore alle aziende che producono a prezzi globalizzati e a costi non competitivi” sottolinea ancora Rossi.
Alla premier Meloni Confagricoltura ha rimarcato che il ripristino dell’esenzione IRPEF deve riguardare tutti gli agricoltori, in difficoltà da tempo per il calo dei prezzi all’origine, mentre i costi di produzione restano elevati.
Per l’associazione è di grande importanza l’attenzione rivolta dal Governo alle questioni aperte sul fronte del credito, del costo del lavoro e dei rapporti all’interno delle filiere. E al riguardo sono state presentate alcune proposte per alleggerire i costi di produzione delle imprese, anche attraverso la riduzione degli oneri previdenziali, che limitano la capacità competitiva degli agricoltori sui mercati, nonché la loro capacità d’investimento sulle misure del PNRR.
Importante, per Confagricoltura, anche l’impegno per la riforma del sistema assicurativo, in linea con le nuove esigenze poste dal cambiamento climatico e l’accelerazione nei piani di contenimento dei grandi ungulati.
Per quanto riguarda il versante europeo, nel corso dell’Assemblea straordinaria in programma proprio a Bruxelles, il 26 febbraio, Confagricoltura presenterà le proposte per una radicale riforma della PAC. Intanto però, secondo l’organizzazione, bisogna puntare, come indicato dal Governo, sulla semplificazione amministrativa, sulla soppressione delle norme che limitano la capacità produttiva dell’agricoltura e sulla reciprocità in materia di importazioni dai paesi terzi, ma anche accelerare il saldo dei pagamenti PAC nonché degli aiuti nazionali.