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Cerimonia di consegna delle onorificenze, in occasione del Giorno della Memoria, sabato 27 gennaio
Angeli medaglia d'oro

Lo scorso 27 gennaio al Museo della Memoria ad Assisi si è svolta la cerimonia di consegna di nove Medaglie d’Onore ai Reduci della seconda Guerra Mondiale, deportati ed internati nei lager nazisti dopo l’8 settembre 1943, sottoposti al lavoro forzato per l’economia di guerra. Questo riconoscimento arriva dopo anni dal mancato indennizzo per gli ex -schiavi di Hitler. 

Tra le Medaglie d’Onore consegnate, segnaliamo quella a Massimo Angeli, classe 1921, di Pantalla di Todi (nato a Collazzone) che è stato catturato in Grecia da truppe tedesche ed internato nel campo 793 di Spandau Benino, sottoposto al lavoro coatto per l’economia di guerra, presso la BMW a saldare al tornio i pezzi per i cannoni e gli apparecchi di guerra, i famosi ‘Stukas’. La Convenzione di Ginevra vietava però l’utilizzo dei prigionieri nell’industria bellica e quindi il Governo Tedesco coniò una definizione, sconosciuta ai più, ‘IMI’ INTERNATI MILITARI ITALIANI, sfruttando liberamente la mano d’opera dei prigionieri a costo zero. 

Il campo conteneva 1.500 prigionieri, racconta Massimo, sistemati dentro le baracche di legno, dormivano su tavole di legno a più ripiani con del pagliericcio e da lì inquadrati e scortati fino alla vicina fabbrica BMW a turni di 12 ore (750 prigionieri di note o di giorno). Era previsto un solo pasto al giorno, il rancio (una brodaglia di verdure), ma con tutti quei prigionieri la Germania era in difficoltà per la scarsa alimentazione ed ogni giorno qualcuno finiva nel campo di deperimento così le S.S. consegnarono ad ogni prigioniero un modulo prestampato con l’indirizzo del campo per farsi spedire i pacchi alimentari dalle proprie famiglie italiane, i pacchi venivano aperti all’arrivo per la censura sottraendo qualcosa per ogni pacco, infatti le forme di formaggio non arrivavano mai a Massimo. 

A ritirare la Medaglia d’Onore dalle mani del prefetto Gradone, la figlia Sandra Angeli, che ricorda alcune memorie di suo padre: “Mi risuonano ancora nelle orecchie le grida delle S.S.: “los, los, airbaiten, kaput”, cioè presto, svelti, lavorare, kaput”.
“Ci contavano i pezzi – prosegue il racconto di Angeli – e se alla fine del turno non si era potuto finire il lavoro assegnato ci punivano con calci e pugni. Il 9 maggio 1945 arrivarono gli alleati ed io fui testimone della stretta di mano tra Ufficiali russi e americani, si scambiavano i bottoni e le mostrine delle proprie divise, la guerra era ormai finita!
Il 1° giugno 1945 gli Americani ci consegnarono un ‘foglio di via’ per chiedere da mangiare durante il viaggio, ci avviammo a piedi percorrendo 650 km. da Berlino fino a Innsbruck, poi con i treni attraverso il Brennero varcammo la frontiera italiana il 1° luglio 1945, arrivai a casa il 9 luglio 1945, pesavo 35 kg”.

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