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La ristrutturazione della rete ospedaliera della regione, comporterà la perdita di alcuni reparti e servizi entro giugno 2024
ospedale di pantalla di todi ingresso

La Giunta Regionale dell’Umbria a fine dicembre, ha approvato la delibera  sul “Provvedimento Generale di Programmazione della Rete Ospedaliera Regionale ai sensi del D.M. 70/2015 e allineamento alla DGR 212/2016”, dando il via così alla riforma della rete ospedaliera umbra.

Al netto delle proteste e delle polemiche per la riduzione dei servizi ospedalieri territoriali, che analizziamo più avanti, vediamo cosa cambia per l’Ospedale Media Valle del Tevere di Pantalla, rispetto alla situazione attuale e rispetto al Piano di Riorganizzazione degli Ospedali, ai sensi della DGR 212/2016 attuativa del DM 70/2015 (al tempo Presidente Catiuscia Marini e assessore sanità Luca Barberini), che già aveva previsto allora una riorganizzazione ospedaliera sulla base delle direttive nazionali, ridisegnando la rete ospedaliera regionale definendo i presidi della rete e le loro relazioni secondo il modello HUB e SPOKE. Già allora l’assessore Barberini spiegava che “l’obiettivo di questo assetto è assistere localmente i pazienti con patologie lievi e trasferire quelli con patologie medio-gravi nei presidi di emergenza-urgenza di primo e secondo livello”. 

«L’attuale connotazione strutturale degli ospedali umbri – si legge nella delibera – per la maggior parte di piccole/medie dimensioni (fonte inevitabile di frazionamento delle unità operative), con le deroghe al DM 70/2015, e l’impossibilità di realizzare rapidamente strutture ospedaliere, rappresenta un elemento che non permette nel breve periodo di limitare la parcellizzazione dei posti letto per disciplina e soprattutto di avere una rete ospedaliera con strutture aventi una massa critica ottimale». 

L’ospedale di Pantalla, da giugno 2024, entrerà a far parte dell’azienda ospedaliera di Perugia sede di DEA di II livello, nel quale vengono strutturate le discipline previste per questo livello, ovvero quelle di maggiore complessità.

I Presidi ospedalieri di Castiglione del Lago, Assisi e Media Valle del Tevere sono Ospedali di base con sede di Pronto Soccorso, in cui sono operativi posti letto per le discipline del livello considerato, mentre l’Ospedale di Passignano (C.O.R.I.) ha natura riabilitativa e costituiscono il Presidio Ospedaliero Unico (POU) della USL Umbria 1. 

L’integrazione funzionale con l’Ospedale di Perugia, sede di DEA di II livello, si realizza per favorire la presa in carico per livelli di intensità di cura in relazione alla presenza di strutture/servizi, della tecnologia e dei professionisti.
Tale integrazione – come si legge nella delibera della Regione – consentirà di garantire: 

– ricoveri di alta intensità di cura esclusivamente presso l’Ospedale di Perugia; 

– ricoveri urgenti di area medica di media intensità di cura anche presso gli Ospedali di Castiglione del Lago, di Assisi e della Media Valle del Tevere con ricovero diretto dal PS della sede o in trasferimento da Perugia per l’ottimale utilizzo dei posti letto di area medica e di gestione del sovraffollamento in  PS; 

– ricoveri programmati di media intensità di cura per le discipline chirurgiche presenti, con attivazione  di degenze a ciclo breve (week surgery e day surgery) e della chirurgia ambulatoriale, con efficientamento e pieno utilizzo del blocco operatorio presente negli Ospedali di Castiglione del Lago, di Assisi e della Media Valle del Tevere anche grazie agli interventi chirurgici che potranno garantire le équipes chirurgiche dell’Azienda Ospedaliera di Perugia presso gli stessi stabilimenti; 

– ricoveri programmati di bassa intensità (es: riabilitazione, cure post acuzie e low care) per la presa in carico del post-acuto di tipo medico e/o chirurgico che necessita di un percorso definito dal punto di vista assistenziale e di tempistica nei posti letto di riabilitazione in particolare nell’Ospedale di Passignano; 

– posti letto tecnici per garantire le attività programmate di oncologia e di emodialisi anche negli Ospedali di base; 

– prestazioni ambulatoriali: visite ed esami diagnostici in relazione alla tecnologia presente; 

– postazione di Pronto Soccorso con le caratteristiche della postazione dell’Ospedale di base con posti letto tecnici di OBI negli Ospedali di Castiglione del Lago, di Assisi e della Media Valle del Tevere in  sinergia con il PS dell’Ospedale di Perugia.

Lo Stabilimento Ospedaliero di Pantalla, da giugno 2024, oltre alla dotazione del Pronto Soccorso H24, avrà la seguente configurazione in termini di discipline e specialità cliniche: 

– chirurgia generale 1 SC (struttura complessa) con 14 posti letto (-12 rispetto ai 26 previsti dalla DGR 212/2016); 

– medicina generale 1 SC con 30 posti letto (+4 rispetto ai 26 previsti);

– ortopedia e traumatologia 1 SS con 10 posti letto (+ 4 rispetto ai 6 previsti);

– ostetricia e ginecologia 1 SS con 4 posti letto (-10 rispetto ai 14 previsti);

– recupero e riabilitazione funzionale con 20 posti letto (+8 rispetto ai 12 previsti);

– lungodegenti 7 posti letto (+5 rispetto ai 2 previsti);

– medicina e chirurgia d’accettazione di urgenza 1 SC e 0 posti letto (1 SS e 1 SC previsti con 0 posti letto);

– emodialisi 1 SS e 0 posti letto (1 SC prevista con 0 posti letto);

– gastroenterologia 1 SS e 0 posti letto (1 SS con 1 posto letto previsti;

– oncologia 1 SS  e 0 posti letto (1 SS con 2 posti letto previsti);

– radiologia 1 SS  e 0 posti letto (1 SC e 0 posti letto previsti;

– direzione sanitaria di presidio 1 SS (1 SS + 1 SC previsti);

– terapia del dolore 1 SS e 0 posti letto (1 SC e 0 posti letto previsti).

Non ci saranno più le seguenti discipline:

– cardiologia (1 SS e 0 posti letto previsti);

– chirurgia plastica (4 i posti letto previsti);

– laboratorio analisi (1 SS previsti);

– pediatria (5 i posti letto previsti);

– urologia (2 i posti letto previsti);

– punto nascita, già destinato alla chiusura per insufficiente numero di parti.

Inoltre, all’interno della struttura di Pantalla, l’attuale RSA sarà sostituita da un “ospedale di comunità” con 15 posti letto, quindi i posti letto totali, inclusi questi ultimi, saranno 100.

Cercando quindi di fare una sintesi di questi numeri e provando a dare una informazione corretta ed obiettiva, cosa cambia nel concreto per gli abitanti dei Comuni della Media Valle del Tevere? L’ospedale non è chiuso e non chiude, ma neanche si possono ostentare questi cambiamenti come una conquista, come le rispettive propagande di opposizione e maggioranza dicono.

Di certo c’è una riduzione dei posti letto in alcuni reparti (come chirurgia) e un aumento in altri (come medicina) e la cancellazione di alcune specialità (cardiologia, chirurgia plastica, laboratorio analisi, pediatria, urologia, anche se nel piano del 2016 era già previsto un numero di posti letto minimo, da 1 a 5).
Inoltre, delle promesse fatte dall’assessore Coletto e dalla Presidente Tesei, su un potenziamento dell’ospedale dopo il covid, non ve ne è traccia.

Cosa comporta questa parcellizzazione delle specialità? Significa che per curare alcune patologie, specialmente quelle più complesse, non si potrà più farlo a Pantalla, ma ci si dovrà spostare a Perugia, con disagi importanti per le persone anziane e per le categorie più disagiate in generale. Gli interventi chirurgici a Pantalla saranno solo quelli programmati, quindi in “day o week surgery”.

Una sanità che anche in Umbria, si sta sbilanciando verso le strutture private (+80 posti su Terni), con quella pubblica, sempre più in difficoltà anche in termini di professionalità (medici e infermieri), che preferiscono lavorare nella sanità privata o esercitare la libera professione.

Una riforma che parte da lontano e a livello nazionale (2016 e 2015), che è stata seguita (con piccole sfumature diverse) sia dalla precedente Giunta di sinistra che da quella attuale di destra, che deve fare i conti con i costi altissimi della sanità e la necessità di ridurli eliminando la duplicazione dei servizi e delle specialità, ma che comporta una serie di disagi per la popolazione di cui abbiamo scritto sopra.

Infine, segnaliamo che sul mensile di gennaio del 2018, titolavamo un articolo sulla sanità “Ruggiano in difesa dell’ospedale”, quando allora la giunta regionale era di sinistra e già si prevedeva la chiusura del laboratorio analisi.

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