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Dramma sul posto di lavoro questa mattina a Valfabbrica, nel corso di scavi per una riparazione sull’acquedotto
ambulanza

Un uomo di 50 anni è morto questa mattina, 11 gennaio, sul posto di lavoro a Valfabbrica. L’operaio, dipendente di una ditta edile e movimento terra con sede a Collazzone, sembra che stesse lavorando, per conto del gestore del servizio idrico, ad uno scavo per la riparazione di un tratto di conduttura dell’acquedotto comunale.

Il 50enne originario di Todi sembra sia stato travolto dalla terra dello scavo su cui stava lavorando ed è morto nonostante l’intervento dei sanitari del 118.

Per i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maria Rita Paggio, Angelo Manzotti e Maurizio Molinari “il 2024 si apre nel peggiore dei modi, dopo il terribile 2023, dove si sono registrate 25 morti certificate dall’Inail nei primi 11 mesi. L’ennesimo episodio di una mattanza che va avanti senza soluzione di continuità e che dobbiamo fermare. È urgente dare le gambe alla Piattaforma sindacale unitaria per la ‘Salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.

“L’Umbria – dicono i sindacati – risulta essere tra le più colpite da questo terribile fenomeno delle morti sul lavoro. Troppo spesso nel nostro sistema produttivo i lavoratori sono costretti a subire le peggiori condizioni perché soffocati dalla compressione dei diritti generata dal ricorso all’appalto e al sub appalto usato come leva di competitività al ribasso. 

Confidiamo dunque che le Istituzioni comprendano l’esigenza di intervenire urgentemente e che condividano con noi la necessità che tutti i soggetti di rappresentanza e le Istituzioni lavorino insieme per fermare questa strage”.

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