Condividi su facebook
Condividi su twitter
I titolari di un allevamento sono stati denunciati dai Carabinieri Forestali, a causa delle cattive condizioni igieniche e per la malnutrizione in cui versavano i bovini
vacche denutrite

Nel 2023 i Carabinieri Forestali di Campello sul Clitunno e i medici veterinari dell’USL Umbria 2 hanno eseguito numerosi controlli in un allevamento di bovini da latte nel comune di Montefalco.
Dai primi controlli effettuati è emersa la scarsa condizione igienica in cui versavano gli animali e il forte stato di malnutrizione. 

Le vacche, scheletriche e sporche, affondavano le zampe in circa 80 cm di lettiera formata prevalentemente dalle loro feci, alimentate con sola paglia; acqua di abbeverata assente. È stato accertato che l’indice di mortalità nella stalla, per legge non superiore al 4%, raggiungeva il 10%.

Alcune vacche venivano trovate a terra incapaci di alzarsi con piaghe da decubito e per almeno due di queste è stato disposto l’abbattimento.  Sono state riscontrate numerose difformità in materia di tenuta e compilazione dei registri di stalla. 

Anche la sala latte e i contenitori erano in scarse condizioni igieniche, dai controlli è emerso che i parametri delle cellule somatiche, indice della salubrità della mammella e dello stato generale di salute delle bovine, e la carica batterica risultavano essere circa sei volte superiore rispetto ai parametri previsti per il conferimento del latte al consumo umano.

Per riportare l’allevamento negli standard richiesti, il Servizio Veterinario competente aveva emanato in passato prescrizioni ai titolari dell’azienda, secondo le normative vigente in materia di benessere animale e procedeva con i provvedimenti di blocco del conferimento del latte destinato al consumo umano, messa in asciutta delle vacche in lattazione, blocco della fecondazione delle vacche, blocco sanitario delle movimentazioni dei capi tutto al fine di migliorarne le condizioni di salute.

Nonostante le prescrizioni impartite nel tempo e i numerosi illeciti amministrativi contestati nel passato (per un importo totale che ammonta a circa 30.000 euro), i successivi controlli effettuati a fine 2023 permettevano di accertare che le condizioni degli animali non erano cambiate e le criticità riscontrate non erano state eliminate pertanto il GIP presso il Tribunale di Spoleto, su richiesta della locale Procura, disponeva il provvedimento di sequestro preventivo dei capi bovini rinvenuti in stalla, eseguito dai CC Forestali. 

Le ipotesi di reato provvisorie nei confronti dei titolari, riguardano i reati di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze, il maltrattamento di animali e l’illecito smaltimento delle carcasse dei bovini morti.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter