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Torniamo a parlare di scuola e lo facciamo alla luce di ben due Consigli comunali aperti, tenutisi nei comuni di Marsciano e Collazzone il giorno 28 novembre.

Nel corso del primo Consiglio, a Marsciano, che ha visto un’alta partecipazione da parte di tutti gli attori coinvolti dalla vicenda, è stato letto un documento condiviso, richiesto dalle opposizioni e sottoscritto di concerto da tutte le parti presenti, quindi l’Amministrazione, il personale scolastico e le famiglie. Nel documento in questione, sono state riportate una serie di considerazioni oggettive relative alla riorganizzazione della scuola, così come attualmente paventata: preso atto della necessità di razionalizzazione delle autonomie scolastiche secondo i parametri nazionali, sono state evidenziate le criticità che il passaggio delle scuole di Fratta Todina, Massa Martana, Collazzone e Montecastello sotto la dirigenza della scuola “Cocchi-Aosta” andrebbero a creare, non solo nel nostro territorio, ma di fatto anche in quelli appartenenti ai comuni delle “aree interne”. Punto per punto, il documento contesta le varie motivazioni addotte nel corso delle ultime settimane a sostegno del riassetto prospettato, chiedendo, in sostanza, al decisore regionale di mantenere l’attuale assetto e concedere del tempo per progettare, insieme a tutti i soggetti coinvolti, una soluzione che tenga conto di “equilibrio ed equa distribuzione di un’offerta formativa di qualità in tutto il territorio della Media Valle del Tevere.”

Di tutt’altro tono il secondo consiglio comunale, che si è svolto a Collazzone in coda a quello di Marsciano. Qui l’Amministrazione, già fortemente in difficoltà perché senza una reale maggioranza, si è vista pubblicamente sfiduciata da tutta la cittadinanza, contraria al passaggio delle scuole del territorio sotto la Dirigenza di Todi. Quello che personale scolastico e genitori lamentano maggiormente è il loro mancato coinvolgimento in una scelta che li vede direttamente coinvolti; una scelta che non tiene conto delle reali necessità del territorio e, soprattutto, non considera l’effettiva valenza didattica di tale decisione. In sostanza, i cittadini del comune di Collazzone lamentano il principio squisitamente politico alla base della delibera della Giunta.

A conferma che la didattica è l’ultima delle preoccupazioni dell’amministrazione Iachettini, sarebbe passato anche il messaggio, del DS del costituendo Istituto Comprensivo “Cocchi-Aosta”, nel quale non si ravvisano effettive valutazioni pedagogico-didattiche, ma si sottolinea come altri comuni – leggasi Marsciano – abbiano lavorato “poco e male”, a differenza ovviamente di Todi. Se questo sia il caso, non spetta certamente al Dirigente Scolastico di una scuola che insiste su altro comune dirlo ed evidenzia una confusione di ruoli. 

Nonostante l’improprio sollecito, nessuna voce si è levata durante il consiglio comunale di Collazzone a favore dell’amministrazione che, evidentemente, non è riuscita ad organizzare nemmeno un minimo di claque, tale è evidente l’isolamento all’interno della comunità; si sono registrate, al contrario, solo sonore ovazioni per tutti gli interventi delle opposizioni (di sinistra e di destra) e fischi per il sopracitato Dirigente scolastico e per i rappresentanti della Giunta.

Se non bastassero le oggettive osservazioni riportate nel documento sottoscritto a Marsciano, probabilmente in Regione vorranno ascoltare le voci delle persone che, con oltre 3.000 firme raccolte in pochi giorni, stanno manifestando un pubblico dissenso, rispetto a queste decisioni calate dall’alto. 

Torniamo quindi a chiedere, a gran voce e forti di queste 3.000 voci (qualcuno vorrà pur considerare che sono soggetti che hanno diritto di voto alle prossime regionali), che venga accolta la richiesta di non intraprendere la strada del riassetto così come prospettato, ma di concedere del tempo per lavorare, insieme, ad una soluzione che non perda di vista l’elemento principale sotteso a questo discorso: gli studenti.

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