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Consegnate al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Foligno le strumentazioni donate dal Club Inner Wheel di Foligno per le donne vittime di violenza. Circa una alla settimana le donne che nel 2023 sono ricorse alla struttura
Stanza Codice Rosa Foligno 27.11.23 b

Sono 51 le donne vittime di violenza accolte nel 2023 nella “Stanza del Codice Rosa” del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni Battista di Foligno. Dati raddoppiati rispetto al 2022. Violenza fisica, percosse, maltrattamenti, piuttosto che di tipo sessuale. È quanto è emerso nel corso di un incontro che ha visto insieme i sanitari del nosocomio e il Club Inner Wheel di Foligno – promotore e sostenitore sul territorio del progetto nazionale Codice Rosa -, in occasione della consegna da parte del Club delle ultime strumentazioni per la Stanza, percorso protetto che si affianca ai protocolli sanitari già previsti. “Tutti uniti contro la violenza sulle donne! – ha esordito Eleni Giovani presidente innerina -. Alla realizzazione di questo progetto, purtroppo oggi di importanza sempre più vitale, il Club ha lavorato con dedizione, passione e forza. Siamo grati a tutti coloro che ci hanno affiancato e sostenuto.”

Nei giorni delle iniziative contro la violenza di genere – 25 novembre/10 dicembre – i dati sull’attività sono stati portati dal direttore dell’Ospedale dr. Mauro Zampolini, dalla vicedirettrice sanitaria dott.ssa Letizia Damiani, dal primario del Pronto Soccorso dr. Giuseppe Calabrò e dagli operatori coinvolti nell’iniziativa, quali il gruppo di lavoro per la Stesura della Procedura Aziendale “Violenza sessuale dell’adulto. Presa in carico nei Pronto Soccorsi dell’USLUmbria2”.

“L’ospedale che fa cultura, l’ospedale che si inserisce nella settimana contro la violenza sulle donne, è momento fondamentale nel percorso di umanizzazione nel quale siamo da tempo impegnati – ha esordito il dr. Zampolini -. L’umanizzazione delle cure, l’interazione con la persona malata è fondamentale nel processo di cura, ineludibile nei casi di sopraffazione e violenza.” Non a caso per l’OMS la violenza sulle donne è uno dei più gravi problemi di Sanità Pubblica.

Al Codice Rosa, progetto coordinato a livello nazionale dalla dott.ssa Vittoria Doretti, il Club folignate ha aderito due anni fa, sotto la presidenza di Romina Morici, che ha curato e portato a termine eventi di raccolta fondi. “È con grande emozione che vediamo oggi l’avverarsi di un sogno che sembrava lontano e difficile – ha dichiarato la past president -. Un ringraziamento particolare lo dobbiamo alla dott.ssa Doretti e ai medici e infermieri, a cominciare dal dr. Zampolini, che ha fortemente voluto il protocollo della Stanza, alla dott.ssa Damiani e al dr. Calabrò, che con l’eccellente staff del suo reparto, ha svolto un lavoro eccezionale per arrivare a questo giorno”.

Due anni da lavoro e di raccolta fondi hanno fruttato al Club 10.000 euro per l’acquisto di arredi e strumenti, quali una poltrona ginecologica di ultima generazione, carrelli infermieristici, computer, scrivania, una macchina fotografica fornita di 20 schede Sim, una cassaforte per la conservazione dei reperti, tv color per la stanza, tute e maglie per le donne accolte. Senza dimenticare lettino e giochi per i bambini delle vittime. Parte dei fondi è stata invece rivolta alla formazione del personale sanitario. Per loro, tra l’altro, in calendario a Foligno, a gennaio 2024, un importante convegno nazionale di formazione.

Quanto alle procedure, tutto avviene nell’assoluto rispetto della privacy. “Il Pronto Soccorso è una porta aperta 24 ore su 24. Una volta arrivata la donna non si muove più, è l’ospedale che ruota intorno a lei – ha spiegato Lisa Fantauzzi, infermiera della Medicina d’urgenza e Pronto Soccorso e componente del Gruppo di Lavoro -. La Stanza del Codice Rosa diventa il fulcro della presa in carico delle vittime di violenza nel rispetto della massima riservatezza, fino alla dimissione in sicurezza.” Qui il primo contatto è con l’infermiere di triage, dove a contare è l’aspetto empatico, comunicativo, relazionale, la sospensione di giudizio per instaurare un rapporto di fiducia. Fino alla scheda di triage, 5 domande, il Brief Risk Assessment for the Emergency Department. Tre risposte positive e si attiverà la situazione di “rischio alto” con coinvolgimento delle forze dell’ordine.

“È una giornata importante – ha dichiarato il dr. Calabrò -. La sinergia tra i vari attori del Codice Rosa consente una gestione multidisciplinare, rispettosa delle fragilità delle vittime. Completato l’iter sanitario, la rete territoriale con i Cav (Centri Anti Violenza) e con le forze dell’ordine, consente il prosieguo fuori dall’ospedale della presa in carico della donna abusata. Un’importantissima collaborazione, lunga ma fruttuosa.”

Di task force interistituzionale ha parlato anche la dott.ssa Damiani. “Siamo una squadra formata da personale sanitario, assistenti sociali, psicologi, forze dell’ordine, centri antiviolenza, associazioni di volontariato. Mettiamo in campo un ciclo di assistenza integrale, socio sanitaria, giudiziaria e di accoglienza, tutto nel fondamentale rispetto della riservatezza.”

Un contributo alla conferenza è arrivato pure dal Vice Questore Adriano Felici. “La violenza sulle donne è un tema al quale siamo attenti 365 giorni all’anno e il vero successo è quando si riesce a fare prevenzione, più che reprimere. Da soli però non possiamo farcela, dobbiamo creare sinergie sul territorio, con ospedale e associazioni. E con le scuole, dove portare la cultura del rispetto di genere. Fondamentale poi il contributo della collettività nell’individuare “segnali deboli”, criticità, come sarebbe stato utile nel caso di Giulia Cecchettin.” Parole condivise dal Maggiore dei Carabinieri Giuseppe Agresti. “Proprio i Carabinieri, nel rispetto della Convenzione di Istanbul per la prevenzione e la lotta contro la violenza di genere, favoriscono l‘integrazione delle politiche di contrasto attraverso la sottoscrizione di protocolli d’intesa con le altre forze dell’ordine, con le Procure della Repubblica, i Centri antiviolenza e tutti gli altri attori impegnati nel contrasto alla violenza.”

Il saluto del sindaco Stefano Zuccarini è giunto dalla consigliera Barbara Betti che ha ricordato l’attività del Cav e del Centro di accoglienza non residenziale che fornisce supporto psicologico e legale alle vittime di violenza.

A chiusura dell’incontro una targa “Stanza del Codice Rosa” è stata consegnata dalla tesoriera nazionale Inner Wheel Franca Romagnoli al dr. Calabrò. Sarà affissa nella sala d’attesa del Pronto Soccorso per diffonderne la conoscenza.

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