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In una lettera aperta vengono spiegate le motivazioni del candidato alle consultazioni per individuare il candidato sindaco da contrapporre a Francesca Mele
cavalletti

Quasi alla vigilia delle elezioni primarie indette dal coordinamento delle opposizioni, che si sarebbero dovute tenere il 12 novembre (era già state rinviate dopo una prima data fissata al 22 ottobre scorso), Carlo Cavalletti capogruppo di Marsciano Democratica in Consiglio comunale e candidato con l’appoggio della lista civica “Marsciano in comune”, annuncia il suo ritiro dalla consultazione. 

Facciamo un breve riepilogo dei fatti: la consultazione si sarebbe dovuta disputare tra i rappresentanti delle tre forze costitutive del Coordinamento: Michele Moretti per il Partito Democratico, Carlo Cavalletti per Marsciano Democratica e Sergio Pezzanera per l’Altra Marsciano. Poi a settembre Marsciano Democratica è uscita dal Coordinamento delle Opposizioni per decisione di Sabatino Ranieri e di una parte consistente di suoi componenti, creando una frattura con l’altra anima del movimento, costituita appunto da Carlo Cavalletti, il quale per tenere fede agli accordi presi, aveva deciso di partecipare comunque alle primarie, contando sull’appoggio di una parte di suoi fedelissimi con la lista “Marsciano in Comune”.

Oggi l’annuncio di Cavalletti di fare un passo indietro nella contesa e rinunciare alla sua candidatura alle primarie da cui sarebbe dovuto scaturire il candidato sindaco da contrapporre al sindaco uscente Francesca Mele.

“È una decisione difficile ma necessaria. Con profondo dispiacere scrive Carlo Cavalletti in una lettera aperta ma anche profonda gratitudine, comunico ai miei sostenitori di aver sospeso oggi la mia campagna per le primarie del 12 novembre.

Ho dovuto prendere questa decisione in quanto ci sono cose di fronte alle quali non si può restare fermi e le modalità con cui questa campagna elettorale è iniziata, dimostrano l’incompatibilità della mia figura con questo percorso. 

Ho presentato la mia candidatura alle primarie a seguito di accordi ben precisi, convinto che l’impegno di una persona appartenente alla società civile potesse portare un contributo importante, un’occasione per ritrovare unità tra forze a volte distanti, presupposto imprescindibile per il rilancio amministrativo e sociale della nostra Marsciano. 

Tutto è avvenuto, come mia abitudine, con assoluta umiltà, con spirito di sacrificio, senza interessi particolari e con la convinzione che la campagna elettorale sarebbe stata svolta con rispetto totale tra i competitor. 

Questa ritrovata unità avrebbe dovuto essere il fulcro della campagna elettorale di noi candidati ed invece si è ricominciato con la solita politica fatta di giochi di palazzo, ritirando fuori questioni passate, rivendicando le proprie scelte di parte in un momento come questo, dove tutto tranne prese di posizione divisive, andrebbero messo in campo. 

Le primarie andrebbero vissute, anche nella comunicazione, come un momento serio di confronto tra personalità e non come un momento di rivendicazioni personalistiche e di parte. 

Per chi come me fa politica per passione e per servizio, non è possibile convivere con una politica ed una dialettica di questo tipo. Essa è cosa ben diversa dagli ideali a cui sono stato sempre legato e che hanno caratterizzato tutta la mia vita politica. È per questo che mi ritiro dalle primarie che si sarebbero dovute celebrare il 12 novembre prossimo. 

Adesso mi prenderò un momento di riflessione. Stringersi la mano è per me un grande valore e questo lo voglio fare solo se ci sarà qualcuno che vuole guardare oltre le formule e ai calcoli elettorali, per condividere un progetto che possa dare a 

Marsciano una amministrazione vicina ai cittadini e lontana da giochi politici, che spesso sono imposti da livelli partitici regionali o nazionali che nulla c’entrano con le questioni locali”. 

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